Questa è la locandina della Nazione di ieri 16 settembre 2010.
La Nazione dice di essere un sacco di cose. Ad esempio, di essere il quotidiano di questa città, quando qui invece non è rimasta che una sorta di redazione locale a base di degradi, sihurezze, ròmme, eccetera; il resto fa parte di un cosiddetto Quotidiano Nazionale (QN), che ha annoverato tra i suoi direttori nientepopodimento che Vittorio Feltri, comprendente anche il Resto del Carlino di Bologna e Il Giorno di Milano.
Poi dice di essere un quotidiano indipendente e laico, quando è invece un foglio di strettissima osservanza berlusconiana, piduista e massone, peraltro con le ovvie strizzatine d'occhio al Vaticano. Tempo fa, il Vernacoliere lo definì Quotidiano indipendente di Forza Italia. Anni prima non un livornese, ma un pisano, l'operaio cantautore Alfredo Bandelli, scrisse invece una canzone intitolata Telegrafo, Nazione, la stampa del padrone. Ora, direi in modo del tutto naturale, ha preso a tirare la volata alla penetrazione della Lega in Toscana; tutto questo da quotidiano che ciancia da sempre di valori del Risorgimento.
Per vedere quanto sia "indipendente" questo inserto del "Quotidiano Nazionale", perché altro non è dopo il suo passato nel gruppo del petroliere fascista Monti e nel suo presente come parte del gruppo del suo erede e altrettanto fascista Riffeser, basta leggere gli editoriali di tale Franco Cangini, che riescono a far impallidire persino quelli di Minzolini.
Direi che come presentazione a chi non è di questa città possa bastare. I bolognesi e i milanesi che conoscono "Il Giorno" lo sanno già a sufficienza. Ed è, come si può vedere, anche il coltissimo quotidiano che, un bel giorno, spedisce per tutte le edicole cittadine la locandina che si vede nella foto, in modo che sia messa in bella mostra la sua perfetta padronanza della lingua italiana. Davvero una cosa degna della città che ospita l'Accademia della Crusca.
"Caos scuola"? Forse sarebbe meglio che ci tornassero alla svelta, a scuola. Che da La Nazione cambiassero testata in La Nozione. Sì: di ortografia.
La Nazione dice di essere un sacco di cose. Ad esempio, di essere il quotidiano di questa città, quando qui invece non è rimasta che una sorta di redazione locale a base di degradi, sihurezze, ròmme, eccetera; il resto fa parte di un cosiddetto Quotidiano Nazionale (QN), che ha annoverato tra i suoi direttori nientepopodimento che Vittorio Feltri, comprendente anche il Resto del Carlino di Bologna e Il Giorno di Milano.
Poi dice di essere un quotidiano indipendente e laico, quando è invece un foglio di strettissima osservanza berlusconiana, piduista e massone, peraltro con le ovvie strizzatine d'occhio al Vaticano. Tempo fa, il Vernacoliere lo definì Quotidiano indipendente di Forza Italia. Anni prima non un livornese, ma un pisano, l'operaio cantautore Alfredo Bandelli, scrisse invece una canzone intitolata Telegrafo, Nazione, la stampa del padrone. Ora, direi in modo del tutto naturale, ha preso a tirare la volata alla penetrazione della Lega in Toscana; tutto questo da quotidiano che ciancia da sempre di valori del Risorgimento.
Per vedere quanto sia "indipendente" questo inserto del "Quotidiano Nazionale", perché altro non è dopo il suo passato nel gruppo del petroliere fascista Monti e nel suo presente come parte del gruppo del suo erede e altrettanto fascista Riffeser, basta leggere gli editoriali di tale Franco Cangini, che riescono a far impallidire persino quelli di Minzolini.
Direi che come presentazione a chi non è di questa città possa bastare. I bolognesi e i milanesi che conoscono "Il Giorno" lo sanno già a sufficienza. Ed è, come si può vedere, anche il coltissimo quotidiano che, un bel giorno, spedisce per tutte le edicole cittadine la locandina che si vede nella foto, in modo che sia messa in bella mostra la sua perfetta padronanza della lingua italiana. Davvero una cosa degna della città che ospita l'Accademia della Crusca.
"Caos scuola"? Forse sarebbe meglio che ci tornassero alla svelta, a scuola. Che da La Nazione cambiassero testata in La Nozione. Sì: di ortografia.