mercoledì 29 febbraio 2012

Radyo Aut



(Pādăr năfelmem indūs to kărv nă to hiere,
kărv syelanozy y' istingīd to skemdŭr.
Pādăr tān sŭn sī syom to rhen ap to oldār
dāstāimenig kā sanōk la to pŭr.

Sī kant badīs ek to ranăd nă to kaulos
ya kant bolēt ap to tubād nă părbuntār
To sī, ārsyepăn năgoruar săn to teag
To sī, to teag sī kā karăk pod to untār

Radyo Aut
Radyo ekleudărdŭr
Radyo Aut
Radyo părbunistŭr

Pādăr năvūll estāi eno lŏ pod to sŭll
eno sŭll rhāc năsyetherăm nomēz.
Pādăr năvūll ekpratestāi pyos mān harăt
săn kās syehē syrāp in ŭst to kenēz.

Sī kant badīs yanak to rabăr nă to huntŭn
ya kant toud năsyeharăbsyă pyos
ya kol nă kmenāi flīnhantsyem rivāla
yamerkos syelī m'adcavādsyă tyos

Radyo Aut
Radyo ekleudărdŭr
Radyo Aut
Radyo părbunistŭr.)

mercoledì 22 febbraio 2012

Casapound, il ballo della sleppa



Se tu hai da tirare una sleppa
tu dovrai cercare Casapound
questo è il nome di un piccolo gruppetto
da ballargli il lissio e il cha-cha-cha
corri, corri, fascista in doppiopetto
balla balla col sound di Casapound

Casapound, nocchini sulla ceppa,
balla balla e il fascio se ne va,
Casapound, il fascio scappa in fretta,
e il questurino la fuga coprirà.

E tu avrai l'amore di ciascuno
se farai ballare Casapound
mentre li pigli a manate sulla ceppa
il tuo cuore forte batterà
un'orchestra di mille calcinculo
nella fuga li accompagnerà

Casapound, nocchini sulla ceppa,
balla balla e il fascio se ne va,
Casapound, il fascio scappa in fretta,
e il questurino la fuga coprirà.

(Ma forse inciamperà)
firulì, firulà...

E tu avrai l'amore di ciascuno
se farai ballare Casapound
mentre li pigli a manate sulla ceppa
il tuo cuore forte batterà
un'orchestra di mille calcinculo
nella fuga li accompagnerà

Casapound, nocchini sulla ceppa,
balla balla e il fascio se ne va,
Casapound, il fascio scappa in fretta,
e il questurino la fuga coprirà.
La, la, la...

domenica 12 febbraio 2012

Un omaggio dal Treggia's Blog


Il Treggia's Blog, vale a dire il blog delle "vecchie auto a Firenze" tenuto dall'amico Sussi, mi ha gentilmente omaggiata di questo post e, soprattutto, di questa foto impareggiabile e storica. Con grande piacere riproduco quindi il post in questione, ripromettendomi di farmi prima o poi fotografare su un'antica vettura completamente bianca!

"Il TB non pubblica usualmente immagini riprese da fonti indirette: ogni vettura che vi è presente è ripresa direttamente per le strade, da me o da altri. Però, per quest'immagine inviatami da Mark B. è doverosa un'eccezione.

Della targa MI A00000, la prima contenente una lettera mai emessa in Italia, si è già parlato. E', sicuramente, anche la targa parlante italiana più famosa di tutti i tempi: fu emessa il 7 aprile 1965, ed assegnata ad un'Alfa Romeo Giulia TI 1300 di colore nero. Credevo che di essa non rimanesse che la foto della targa, che infatti avevo giù pubblicato; ma non avevo fatto i conti con Mark B. e con il suo autentico Museo della Treggia. Mark B. ha tutto, ivi compresa la foto intera della Giulia nera targata MI A00000. Una foto assolutamente indimenticabile, come si vede: la felinità della targa deve aver colpito immediatamente anche il proprietario (e come sarebbe stato possibile altrimenti?), tanto da riprenderne un'immagine con sopra una bellissima gatta bianca (dico io che è una gatta, ma lo dev'essere per forza e poi è un sentito e grazioso omaggio all'amica Pampalea).

Si tratta veramente di una foto storica, non mi riesce definirla in altro modo. Le "targhe parlanti" sono consegnate al ricordo. Immaginiamoci, socchiudendo gli occhi, di vedere la vettura targata NA N00000 con a bordo Berlusconi..."

domenica 5 febbraio 2012

Tagliatelle alla foiba (ricetta)


Ieri, durante l'annuale passeggiatina nel viale Milton a cura degl'italici & valorosi eroi di Casaggì, Casseripound eccetera eccetera, i camerati aretini si sono presentati con lo striscione che si vede nell'immagine. Assolutamente ineccepibile: essendo i più fulgidi rappresentanti dei mangiaspaghetti che infestano questa disgraziata penisola, non potevano altro che fare accorato riferimento a un bel ragù con cui condire una bella pasta ribelle e non conforme. Essendo anch'io, debbo dirlo, un'amante della buona cucina, mi sono permessa di fornire ai camerati sí tanto appassionati di carne e sangue dell'Italia una ricettina che, spero, potrà soddisfare il loro afflato di culinaria italianità.

TAGLIATELLE ALLA FOIBA
Ingredienti per 4 ribelli

- 2 costole di sedano giuliano-dalmata
- 1 cipolla rossa del sangue irredento dell'Istria immortale
- 1 carota del Bogside
- 1 ciuffo di prezzemolo futurista
- 1 bottiglia di salsa di pomodoro di Rosarno
- 400 gr di carne e sangue dell'Italia
- 1 foglia di alloro dannunziano
- vino bianco nazionale
- basilico non conforme
- parmigiano cinghiamattanzato
- 600 gr di tagliatelle di Predappio

Preparazione:

1. Tritare tutti gli odori facendo il tradizionale battuto con la mezzaluna, possente siNbolo d'italica e maschia virtude. Soltanto i comunisti, fannulloni e parassiti, usano il mixer.

2. Mettere il battuto in un tegame (meglio se di tu' ma') con un po' d'olio italiano.

3. Far appassire il battuto, sebbene un battuto di odori italiani non appassisca mai nei nostri cuori ardenti. Aggiungere la carne e il sangue dell'Italia, ricavati rigorosamente da un capo di pura razza nostrana come ad esempio il seguente:


4. Aggiungere la foglia d'alloro dannunziano per dare un tocco fiumano alla ricetta.

5. Far rosolare bene la carne e il sangue dell'Italia, amalgamando al battuto con movimenti virili e degni della nostra stirpe superiore.

6. Aggiungere poi un po' di vino bianco e farlo evaporare, facendo attenzione a non appenderlo per i piedi.

7. Quando il vino sarà evaporato nell'eternità della Patria, la carne sarà asciutta e il sangue dell'Italia versato per la liberazione delle terre irredente, aggiungere il pomodoro raccolto nelle feraci terre rosarnesi dagli giojosi e operosi negri delle colonie.

8. Scavare una foiba di dimensioni adeguate e porvi un falò che produca una fiamma tricolore.

9. Porvi a cuocere l'intingolo a fuoco lento, di modo che possa assorbire tutto l'aroma della foiba. Durante la cottura, ripetersi continuamente "Io non scordo", naturalmente per toglierlo dal fuoco a tempo debito e non combinare un troiaio.

10. Il sugo dovrà restare a cuocere nella foiba per circa 1 ora e mezzo, tempo sufficiente per percorrere circa 4 volte il viale Milton avanti e indietro.

11. Cuocere le tagliatelle di Predappio in abbondante acqua salata; nel frattempo si provveda a sottoporre il parmigiano alla cinghiamattanza.

12. Scolare le tagliatelle e saltarle in padella con il ragù di carne e sangue dell'Italia.

13. Impiattare servendo con una foglia di basilico in modo da riprodurre il sacro TRICOLORE della Patria immortale. Una raccomandazione:









La compagnie des chats noirs


Un graff...grazie speciale a Adriana e Daniela K.D. che hanno segnalato questo video assolutamente FONDAMENTALE!

sabato 4 febbraio 2012

Gatti neri



1. Il casting dei gatti neri.

Nel 1962, Roger Corman dirige il film Tales of Terror (Racconti del Terrore), formato da tre episodi basati su racconti di Edgar Allan Poe: Morella, Il gatto nero e La verità sul caso del sig. Valdemar. Nel film, tutti e tre gli episodi sono introdotti da uno dei "mostri sacri" della cinematografia del terrore, Vincent Price, che ugualmente vi recita assieme a Peter Lorre e a Basil Rathbone (forse il più noto Sherlock Holmes del cinema di tutti i tempi, ma che svariò dai personaggi shakespeariani a Robin Hood e persino a Zorro).

Il secondo episodio, Il gatto nero, è in realtà una "contaminazione" tra due racconti di Poe: lo stesso The black cat e The cask of Amontillado (in italiano: Un barile di amontillado). Qualche appassionato di fumetti si ricorderà forse di quest'ultimo per la resa che ne venne fatta dallo Uncle Creepy (in italiano: Zio Tibia) nelle raccolte Warren, dove il protagonista, l'intenditore di vini Fortunato Luchresi, viene prima attirato in una cantina sotterranea da Montresor Herringbone con la promessa dell'assaggio di un prezioso vino spagnolo (l'amontillado è una varietà di sherry), e poi murato vivo in costume da buffone di corte (la scena si svolge durante il carnevale). Nel film, invece, Montresor (interpretato da Peter Lorre, l'indimenticabile serial killer di bambine in M di Fritz Lang) odia sua moglie Annabelle e il suo gatto nero. Una notte, mentre vaga per la città, entra in un locale dove si sta svolgendo un assaggio di vini rari e sfida il più grande assaggiatore del mondo, Fortunato (interpretato da Vincent Price), ad una gara di riconoscimento. Montresor si ubriaca, e Fortunato lo riaccompagna a casa conoscendo sua moglie. Col passare del tempo, Fortunato e Annabelle divengono amanti, scatenando la gelosia di Montresor (che odia sí la moglie, ma che non ha comunque piacere nell'essere cornificato sotto il naso). Montresor si risolve quindi a una terribile vendetta: sorpresi gli amanti a letto, li mura vivi nella loro alcova, nel seminterrato della casa.


Le autorità si insospettiscono, e due poliziotti (John Hackett e Lennie Weinrib) compiono indagini nella casa, che però non rivelano niente finché uno dei due non sente il rumore di qualcosa che gratta dietro a un muro del seminterrato. I due agenti abbattono la parete, scoprendo i due amanti morti mentre il gatto nero di Annabelle, che il marito tradito aveva accidentalmente murato assieme a loro, salta fuori diabolico consegnando Montresor al boia.

Eh, attenti ai gatti neri! Sono gatti, e sono neri. Provengono da tempi antichissimi e portano una nera luce dai sogni. Persino per interpretarne uno in un film, non si può certo improvvisare. Per l'episodio del Black cat, Roger Corman decise infatti di effettuare un casting in piena regola: fece pubblicare un annuncio dove si cercava, appunto, un gatto nero per un'importante parte in una pellicola (e che la parte del gatto sia importante, in quell'episodio, è fuor di dubbio!). Furono presentate decine di gatti neri, rigorosamente al guinzaglio (allora non esistevano ancora i trasportini, evidentemente) e tutti tenuti da donne:



2. Sciopero e sabotaggio.



Il gatto nero anarchico si chiama, genericamente, Wild Cat (gatto selvatico). È un gatto nero (molti lo intendono come una gatta nera, però) in posizione di allerta e di combattimento, con la schiena inarcata; una raffigurazione ripresa in maniera esatta dall'atteggiamento di ogni gatto che si predispone alla lotta. Tra gli anarchici è però noto come Sab Cat o Sabo Tabby: questo il nome che gli (le) diedero gli Industrial Workers of the World. "Gatto Sabotatore", o "Sabomicio". Non poteva essere altro che nero (nera): fin da circa il 1880 il colore nero è associato all'anarchismo, e in particolare all'anarcosindacalismo. Una caratteristica che si è mantenuta nella denominazione inglese per lo "sciopero selvaggio", vale a dire quello intrapreso spontaneamente dai lavoratori senza nessuna "concertazione" con i sindacati ufficiali e senza preavviso: Wildcat strike. In inglese, le azioni di sciopero diretto, non mediato e a oltranza sono lo sciopero del gatto selvatico -naturalmente nero.



È forse meno noto che il Sab Cat ha un "inventore" ben preciso; fu infatti disegnato da Ralph Hosea Chaplin, leader degli IWW dopo la condanna a morte di Joe Hill. Nato a Ames, nel Kansas, nel 1887, Ralph Chaplin era in Messico durante la rivoluzione e aveva assistito alle esecuzioni degli squadroni della morte di Porfirio Díaz; in seguito divenne un seguace di Emiliano Zapata. Tornato negli Stati Uniti, lavorò come operaio e sindacalista, ricevendo in entrambi i casi salari da fame. Era dotato di un paio di talenti: il disegno e la musica. I suoi primi disegni e opere grafiche furono effettuate per la International Socialist Review e per le pubblicazioni dell'editore Charles H. Kerr, che fu anche autore di una versione inglese dell'Internazionale. Nel 1912-13 è nel comitato di azione durante il sanguinoso sciopero dei minatori del carbone nella contea di Kanawha, in West Virginia, assieme alla famosa Mother Jones, ovvero Mary Harris Jones "la donna più pericolosa d'America", come la chiamò il presidente Theodore Roosevelt. Quando si era posta alla guida degli scioperanti di Kanawha, aveva quasi ottant'anni (era nata nel 1837 a Cork, in Irlanda). Fu durante quello sciopero, poi represso nel sangue, che Ralph Chaplin si scoprì, come un po' tutti gli IWW a partire da Joe Hill, anche autore di canzoni di lotta: compose, tra le altre cose, quello che è il più famoso inno sindacale in lingue inglese, Solidarity Forever.


Una caricatura di Ralph Chaplin con la bandiera degli IWW e il gatto nero sabotatore al guinzaglio.

Nel 1917, Ralph Chaplin, che nel frattempo si era impegnato con gli IWW, fu arrestato assieme a un altro centinaio di Wobblies in base all'Espionage Act: al momento dell'entrata in guerra degli USA nella I guerra mondiale era stato infatti accusato di azioni contro la coscrizione di leva e di incoraggiamento alla diserzione. Fu condannato a vent'anni di carcere, ma ne scontò soltanto quattro. Durante il processo, spiegò alla corte la "genesi" del simbolo del gatto nero:

"Secondo i ragazzi, il gatto nero rappresentava l'idea del sabotaggio. Si voleva terrorizzare il padrone paventandogli il sabotaggio, e per farlo si prendeva un gatto nero e glielo si lasciava là in giro. Sapete che, se incontrate un gatto nero e siete superstiziosi, credete che vi porti un po' sfortuna; ecco, col sabotaggio si voleva buttare addosso un gatto nero al padrone."

mercoledì 1 febbraio 2012

Il venditore


Vende l'ATAF.
Vende il patrimonio immobiliare.
Vende i Conciatori.
Ora qualcuno ha conciato lui.