lunedì 16 dicembre 2013

Achille Totaro, candidato syndaco.



(Foto scattata in via V. Gioberti da Io Non Sto Con Oriana)

giovedì 28 novembre 2013

Giocajesuer



Nella vetrina di una cartoleria
in un quartiere estremamente popolare
di Firenze.
In una giornata qualsiasi
del ventunesimo secolo.

domenica 3 novembre 2013

La Nazione (in tutti i sensi)



1. Armato d'ascia + terrore + notte
2. Pecore
3. Carpi + bandiera rossa
4. Yara + mistero.

domenica 20 ottobre 2013

giovedì 25 luglio 2013

lunedì 22 luglio 2013

Valentina Topa Candida



I giornali locali, quelli delle piccole città e della sana provincia italiana, hanno generalmente una tradizione: quella di pubblicare, a esami oramai avvenuti, tutti i nominativi dei maturati delle varie scuole cittadine, con tanto di votazione. E così si scopre che in una città italiana, della quale non vi dirò il nome ma nella quale la vostra-sempre-vostra Pampalea si trovava casualmente ieri in compagnia di un paio di umani, il locale quotidiano ha fatto sapere che nella classe 4a ARC si è diplomata, con la votazione di settanta centesimi, la sig.na Valentina Topa Candida. Specifico comunque, e per grande fortuna della ragazza in questione, che la città in questione è lontana da Livorno e dalla Toscana tutta. Alla sig.na vanno naturalmente tutte le congratulazioni della gatta Pampalea per il suo esame ben riuscito e per i suoi splendidi diciott'anni; e se a una topa candida gli auguri vengono da una gatta nera, sono senz'altro sinceri e sentiti.

domenica 16 giugno 2013

Fatevi anche voi la vostra QVESTVRA® !


Per caso era il vostro sogno farvi la vostra bella QVESTVRA® personale? Pensate che sballo: un'intera Qvestvra tutta vostra, con le volanti a vs. disposizione, la camera da letto con vista Duomo nella stanza 155 Antiterrorismo, la DIGOS-tavernetta...con possibilità eccitanti come l'extracomunitario che vi si impicca nel lounge ed un'intero centro sociale antagonista convocato per accertamenti nel tinello e splendidi Police-party dove voi, ovviamente, come padrone di casa potrete vestirvi da Qvestore e ordinare fighissime perquisizioni!

Ebbene, a Firenze, oggi, tutto qvesto è REALTA'.

La Provincia di Firenze, infatti, nel chiudere i battenti per sua eliminazione, ha deciso di alienare tutto il suo patrimonio mobile e immobile; tra il quale, appunto, l'intero edificio della Qvestvra di Via Zara. Un'occasione da non perdere per una dimora prestigiosa e di classe!

Stanchi della solita cascina nel Chianti, costretti perdipiù a sopportare pallossissimi sudditi di Sua Maestà Britannica, olandesi smunti e americani danarosi? Passata la moda del loft per la quale vi ritrovavate a vivere in un ex capannone a Sant'Angelo a Lecore, accanto alla Premiata Pecoreria "Gualtiero Francalanci" e al Tubificio Industriale "Diosagrato"? Schifati oramai dal pied-à-terre in via dell'Anguillara, che per parcheggiare la macchina eravate costretti a andare nella periferia di Stoccolma? Fatevi avanti: Una QVESTVRA tutta per voi! A prezzo concorrenziale, qualcosa che susciterà la malcelata invidia di tutti i vostri straricchissimi conoscenti, un'idea originale e centinaia di possibilità inesplorate che si aprono per voi! A disposizione anche agenti scelti per la servitù, attività professionale che svolgono da sempre con enorme capacità, un ampio cortile ed un parco auto di prim'ordine e una posizione centralissima in città!

Volete vedere vostra moglie finalmente realizzata nelle sue vesti di Qvestoressa? I vostri bambini giocare felici non più con le macchinine e con le armi giocattolo, ma con VERE e potenti Alfa Romeo e mitragliette da guerra? E' giunto il vostro momento! Non lasciatevi sfuggire la vostra QVESTVRA!

giovedì 2 maggio 2013

Coppia di fatto


Dice che ora vivranno a pochi metri di distanza.
Secondo me ne vedremo delle belle. 

martedì 16 aprile 2013

E porca marò!



Dubito fortemente che conosciate questo signore qua.

A dire il vero, fino a due minuti fa quando ho cercato la sua immagine, non sapevo manco io che faccia avesse. Si chiama Aloke Lohia, è indiano ed è pure il "re della plastica". Secondo la famosa rivista "Forbes", sarebbe uno dei dieci uomini più ricchi del mondo.

Ne parlo, perché dovete sapere che fra poco si sposa sua figlia

Pòle un babbo non avere a core il giorno più bello della propria figlia, quello in cui convola a giuste nozze con un pescatore del Kerala il suo grande amore? Assolutamente no, e lo sapete benissimo voialtre il cui babbo si è indebitato fino all'osso del collo (magari, poi, pure suicidandosi per la crisi) per offrirvi un banchetto per duecento invitati all' "Osteria da Gualtiero" di Ponte a Poppi e il viaggio di nozze alle Mardìve con ritorno saltato per overbooking.

Questo rischio, naturalmente, la figlia di Aloke Lohia non lo corre. Anzi. Per il suo matrimògno si è vista organizzare dal babbo una giornata da sogno, e dal valore di svariati milioni di euri. E lo sapete indove? A Firenze.

Eh sì, perché son finiti i tempi di Salgari in cui le sposine itagliane sognavano Sandokan che le rapiva e le portava a sposarsi nella giungla della Malesia, oppure il figlio del maragià di Entripur (e chiedailpermèss). Ora sono gli indiani, titolari di un'economia tra le maggiori del mondo e in costante crescita nonché di paperoni stratosferici di fronte ai quali Berlusconi fa la figura di un portinajo, che per i matrimoni delle figlie scelgono "località di sogno", esotiche, "ricche di storia", monumentali e quant'altro. Firenze, giustappunto.  La quale, espulsi finalmente tutti gli abitanti dal centro, eliminata ogni traccia di fastidioso proletariato urbano, ridotti gli artigiani a rifugio per Daniel Day Lewis, sgomberati a forza gli ultimi Conciatori, bonificata dalla "Nazione" e da "Repubblica" a colpi di "degrado & sihurezza" e quant'altro, può finalmente assolvere al compito tanto agognato: quello di Disneyland per straricchi e per i loro sposalizi.

Otto milioni di euro. Questa sembra essere la "ricaduta in termini economici" del matrimonio della rampolla indiana su questa città di un'Europa esausta e impoverita. Dichiarano dal comune di Firenze: "Ce ne vorrebbero tre o quattro l'anno, di questi eventi". Eh sì, perché non si tratta solo del matrimonio. E', naturalmente, anche un evento mondano di prim'ordine. Tutti gli hôtel più di extramegacatasuperlusso ampiamente esauriti. Giardini storici prenotati. Ostentazione, denaro, potenza; dall'India, capito?

E così, mentre Firenze -per ritrovare qualche goccia di sangue- può finalmente svendersi del tutto ai migliori offerenti, ci son persino quelli che fanno le campagnette per due assassini in divisa. E addirittura dei buontemponi che, per questo, vorrebbero muovere "guerra all'India".

Provateci un po' a andare a attaccare gli "striscioni per i marò" il giorno del matrimonio della figlia del signor Aloke Lohia, buffoni. Quando si sceglie la strada dei servi, è bene percorrerla e stare zitti. Un servo non ha nessun diritto di sentirsi superiore; è un servo e basta.

domenica 7 aprile 2013

Castelli abbandonati



Come parecchi sapranno, la giunta Renzi, sempre attiva nel difendere ogni sorta di interesse privato, ha qualche tempo fa cambiato destinazione d'uso all'area dove sorge il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud, più noto come CPA. Traduzione in italiano: l'edificio che "ospita" il CPA è una ex scuola (che era, peraltro, dedicata al solito pretonzolo), e l'area relativa era fino a non molto tempo fa vincolata all'edilizia scolastica; con la decisione della giunta di Matteino, l'area è diventata invece di libera edificazione ed è stata quindi messa in vendita (anche se nessuno, per ora, s'è mai presentato per acquistarla anche perché, forse, si dovrebbe acquistare tutto quel che c'è dentro compreso il Bellino e gli insaziabili cani del CPA tipo la Losca). Liquidato il "sindaco" con il classico Bona, Matte, cisi, poiché "Repubblica", oggi, ha deliziato i suoi lettori con una bella collezione di castelli abbandonati, la vostra Superpampa si è dilettata di immaginare una futura occupazione cui potrebbe (ma speriamo di no!) essere costretto il CPA; e, allora, perché non ipotizzare proprio un bel castello (marcondiro 'ndiro 'ndero)?...

giovedì 14 marzo 2013

Il Conclave di Pampalea: Papa Francisco


Y con este último mensaje acaba finalmente el Cónclave de vuestra y siempre vuestra gata Pampalea. Tenemos a Francisco, y entre jesuitas, dictadores, hostias, obras de Dios y otro....

mercoledì 13 marzo 2013

Il Conclave di Pampalea: HABEMUS COPAPAPAPAPAPALLEGI







Scoop della Pampa:
Intercettata la pagina Wikipedia italiana alle ore 20.21
(già corretta alle 20.23, cliccare per ingrandire):
HABEMUS COPAPAPAPAPAPAPALLLEGI !!!!

Il Conclave di Pampalea: Fumata bianca!


Il Conclave di Pampalea: Ambizioni



(cliccare per ingrandire)

Il Conclave di Pampalea: Altra fumata nera!


martedì 12 marzo 2013

Il Conclave di Pampalea: Extra omnes!

Il Conclave di Pampalea: Fumata nera


Avremo un papa alla moda: vestirà Diesel.
(Con qualche inconveniente)

venerdì 8 marzo 2013

martedì 26 febbraio 2013

Nuove tecnologie



iPad


iPod


iPd

giovedì 21 febbraio 2013

mercoledì 20 febbraio 2013

domenica 17 febbraio 2013

Fare per Trincare il Gottino



Tra i partecipanti alle famose elezioni polytiche che si svolgeranno, sembra, nel prossimo fine settimana, ci sarebbe anche 'sto spaventapasseri qua sopra, che risponde al nome di Oscar Giannino. Dico "sarebbe", perché è capo di un nonsisaccosa dallo stupefacente nome di Fare per Fermare il Declino, accreditato di una quindicina di voti tra cui quello della su' zia Genoveffa e quello di un macellaio di Bastia Umbra. Nel frattempo, il Giannino, liberale & liberista (ettepareva...) sta compiendo il suo tour elettorale; e se Grillo ci ha lo tsunami, lui sembra averci ondate di ben altri liquidi. Ad esempio, stasera a Firenze, si esibirà nel suo luogo naturale: un' enoteca. Certo, se per farsi qualche bella bevuta questo qui ci ha bisogno di fondare il "partito politico" e di presentarsi addirittura alle elezioni, 'e s'è messi di pe' ridere. La prossima volta che Giannino vorrà pigliarsi una sbronza colossale che farà, si candiderà a segretario generale dell'ONU...?

mercoledì 13 febbraio 2013

In paesi con una stampa un po' meno servile...



Quando ci sono i grandi avvenimenti, "Repubblica", come moltissimi altri giornali, si pregia di riportare le prime pagine dei giornali di tutto il mondo (cartacei e/o online). Il problema è che non traduce, neanche sommariamente, quel che c'è scritto; per una volta, allora, interviene la vostra gattaccia Pampalea (che, come è noto, con le lingue se la cava 'un c'è malaccio). Poiché, come era lecito attendersi, i media della Pontificia Repubblica Italiana si sono fatti notare per il loro uniforme ed acritico servilismo, vi presento allora alcune prime pagine di giornali stranieri corredate da una traduzione di massima. Non che anche all'estero manchino legioni di leccatori di culo, ci mancherebbe (ed in questo si fanno particolarmente "onore" quelli sudamericani); ma, perse nel mare, alcune testate internazionali sono andate un po' controcorrente. Vediamone alcune.

La prima è Libération, francese. A corredo dell' "emblematica immagine" delle scarpette rosse papali, un cappello piuttosto "serio" ("Benedetto XVI, 85 anni, ha annunciato ieri le sue dimissioni, assicurando di non avere più la forza necessaria. Un avvenimento nella storia del Papato"), e, soprattutto, l'autentico colpo di genio del "Papus Interruptus". Particolarmente azzeccato, viste le caterve di "morale sessuale", di famigliuole e di sacri valori che il mondo si è dovuto sorbire (e che, non c'è da dubitarne, continuerà a sorbirsi anche con eventuali papi più "moderni", negri compresi). 



Nei giornali tedeschi, predominano ovviamente lo "sconcerto" e il "dolore" generalizzato. Lecito attenderselo, visto che Ratzinger era il Pastore Tedesco (come titolò memorabilmente, a suo tempo, un Manifesto non ancora ridotto nello stato pietoso di quello attuale); ricordiamo a tale riguardo l'untuosa e seminazista Bild Zeitung, che al momento dell'elezione del papa titolò querula Wir sind Papst! ("Siamo papa!") e che, al momento delle "storiche dimissioni", titola Unser Papst tritt zurück ("Il nostro papa si dimette"). Fa salutare eccezione la Tageszeitung (TAZ), ancora con le scarpe (o ciabatte) rosse precedute da un'immagine vuota e dal titolo inequivocabile: Gott sei Dank ("Grazie a Dio"). Per chiarire ancor meglio, sotto le scarpe rosse il sottotitolo: Noch schlimmer als erwartet ("Ancora peggio di quel che ci si aspettava"). Si legge (male) un occhiello interessante: Vielleicht der letzte Papst seiner Art? Das wäre eine sehr gute Nachricht ("Forse l'ultimo papa del suo genere? Sarebbe un'ottima notizia").


L'inglese Independent è essenziale, asciutto, e mira alla realtà delle cose senza nessuna preoccupazione né "agiografica" e né "di colore". Diretto e senza sconti: "Situazione vacante: Si cerca un nuovo capo per un miliardo e 200 milioni di cattolici romani. Un debole Benedetto XVI diventa il primo papa dimissionario dopo quasi 600 anni e getta la sua chiesa nel casino" (traduco così plunges his Church into turmoil, perché questo è il senso esatto una volta espunto il classico understatement britannico). Curiosissimo il sovrattitolo riferito alla storia del tizio che avrebbe ucciso Osama Bin Laden: con l'immaginona del papa, l'occhio non può fare a meno di andare sulla frase "Gli ho sparato due volte. L'ho visto esalare l'ultimo respiro..."


Va estremamente al sodo lo svedese Dagens Nyheter ("Notizie del giorno"), uno dei principali quotidiani scandinavi. La foto del papa con la stola e il titolo essenziale: "La battaglia per il potere può cominciare". Di questo si tratta, e stop. Con la precisa sensazione che dietro la "debolezza" e l' "età" ci sian dietro anche cose un po' meno commoventi, e che il "coraggioso gesto" sia stato magari un po' aiutato proprio in questa ottica.


Infine, il simpaticamente irriverente Siglo, quotidiano panamense, una delle poche eccezioni nella desolante prensa latinoamericana. Un'immagine del papa che sembra deciamente uno zombie con la tiara, e il titolone: Tiró la toalla. E' un'espressione idiomatica che significa, alla lettera, "Ha tirato via la tovaglia, ha sparecchiato", ma il cui senso è precisamente quello dell'italiano "Si è tolto di mezzo" (si potrebbe persino arrivare a "Si è levato dai coglioni"). Segue un cappello abbastanza neutrale, ma dal quale traspare scetticismo sui motivi ("Il papa, 85 anni, ha addotto come principali cause la sua età avanzata e la mancanza di forze")

Ora possiamo tornare alle commoventi testimonianze di Napolitano (che, per fortuna, va tirar la toalla fra molto poco).

mercoledì 6 febbraio 2013

Villa Panico: Ultime (16.50)


Da un SMS ricevuto: "VILLA PANICO HA PRESO FUOCO, CI SONO I POMPIERI, FAR GIRARE A BESTIA DIRE DI VENIRE PROBABILE SGOMBERO."

Questa la situazione.


Villa Panico: Repubblica parla di incendio e inagibilità

Secondo "Repubblica" (pagina di Firenze), si tratterebbe di un "incendio scoppiato nella palazzina che ospita gli anarchici di Villa Panico". Questo l'articolo copiaincollato:

San Salvi, scoppia incendio in uno stabile occupato

Le fiamme in un appartamento al primo piano della palazzina che ospita gli anarchici di Villa Panico. Nessun ferito, ma gli occupanti sono tutti scesi in strada. Il rogo non è ancora stato spento

di LUCA SERRANO'
 

Un incendio è scoppiato in un appartamento all'interno di una struttura occupata all'inizio del parco di San Salvi. Quando le fiamme sono scoppiate c'erano diverse persone all'interno, ma sono tutte state fatte uscire. L'incendio è ancora in corso, ancora non sono chiare le cause che hanno dato vita al rogo ma secondo i primi rilievi la struttura risulterebbe inagibile. Le fiamme sono scoppiate al primo piano della palazzina. Sul posto la polizia, le ambulanze del 118, vigili del fuoco, i tecnici della Asl e polizia municipale. Al momento sono una ventina gli occupanti in strada.

Ultim'ora: Sgombero in corso a Villa Panico?


Secondo notizie di "tam tam", sarebbe in questo momento in corso un tentativo di sgombero di Villa Panico da parte delle "forze dell'ordine". Ricordo che Villa Panico si trova a Firenze all'interno dell'area dell'ex ospedale psichiatrico di San Salvi, oggetto da tempo di pesantissime mire speculative da parte della giunta Renzi. Secondo i messaggi ricevuti, potrebbe essersi verificato anche un incendio ma si tratta per ora di notizie non confermabili e la prudenza è d'obbligo. Pampalea terrà degli aggiornamenti appena possibile. L'ultimo tentativo di sgombero di Villa Panico, respinto con la resistenza degli occupanti, era avvenuto il 13 luglio 2009.

martedì 29 gennaio 2013

Rebus


D'accordo; però, nella città dove si pubblicano le due principali riviste di enigmistica d'Italia (la Settimana Enigmistica, ovvio, e la Domenica Quiz), la soluzione subito sotto il rebus proprio non ci azzecca. La qui presente gatta Pampalea propone quindi al sindaco Pisapia di eliminare senza indugi la targa stradale scritta. Un suggerimento: nel rebus, infilare l'effigie del celebre calciatore di nome Mariolino, colonna della vecchia Inter e inventore del "tiro a foglia morta", e d'inoltrare la relativa richiesta al sindaco (Immagine della torre pendente + donna devota con rosario in mano).

lunedì 28 gennaio 2013

Della paura anticipata in vita



Speditami da un amico, il grecista Gian Piero Testa, gran gattofilo e umano assolutamente squisito. Scattata in un cimitero veneziano. S'ignora quando e come sia vissuto il signor Costante Spavento, ma s'immagina senza difficoltà l'autentico sadismo dei suoi genitori. Vivere tutta una vita con un nome del genere non dev'essere stato facile, sia che sia avvenuto relativamente di recente, sia secoli fa. La cosa che mi figuro più singolare è che, una volta raggiunta l'eterna pace del sepolcro, almeno di giorno la lapide con quel nome abbia provocato più risate che altro; discorso parecchio diverso, forse, nottetempo. Un tiro mancino, dipendesse da me, lo farei volentieri, però. Un piccolo "criiiiiccccc", due o tre centimetri che che si smuovono, e credo che le risate cesserebbero all'istante riproducendo finalmente tutto il fardello che il nome deve aver comportato. Comunque resta, incancellabile e parte intrinseca dell'essere vivente, lo Spavento Costante della morte.

venerdì 25 gennaio 2013

Il demente neozelandese



Se è vero il detto che la madre degli imbecilli è sempre incinta (e la cosa, va detto, non risparmia nessuno degli esseri viventi su questo sconfortante pianeta, gatti compresi!), c'è da dire che in questi giorni ci dev'essere stata un'epidemia di gravidanze in Nuova Zelanda, il famoso paese agli antipodi. E', infatti, il paese di tale sig. Gareth Morgan, che le fonti riportano come "economista esperto di ambiente piuttosto noto nel paese". Già la cosa in sé mi rende alquanto perplessa: non bastassero i danni planetari che i cosiddetti "economisti", che Iddio li strafùlmini senza pietà, hanno arrecato e continuano ad arrecare a tutti quanti, che abbiano quattro zampe, due o che non ne abbiano nessuna. Ora si mettono a sproloquiare anche contro i gatti.

Che cosa ha tirato infatti fuori questo mentecatto neozelandese, ed in modo tale da far interessarne mezzo mondo? Presto detto. Ha dichiarato una vera e propria crociata antigatto, da un suo sito intitolato simpaticamente "Cats to go" (che si potrebbe tradurre con qualcosa come "Via i gatti"). In pratica, accusa noialtri gatti di essere responsabili della scomparsa di migliaia di uccelli, con dei conseguenti "inviti alla popolazione" a sbarazzarsi dei gatti prima che "la wildlife riporti danni irreparabili" o roba del genere.Nel leggere questa cosa, rimpiango fortemente che qualche compagno di pelo neozelandese non abbia provveduto a papparsi un solo uccello: quello del padre di questo deficiente, prima che emettesse gli spermatozoi colpevoli di averlo messo al mondo. 

Come si può vedere cliccando sul link, il suo sito "Cats to go" (con relativo video) è prodigo di originalissimi dati: i gatti (rappresentati ovviamente in forma di neri killer notturni, con un'iconografia degna delle "diaboliche creature" tipiche del Medioevo, quando milioni di gatti sono stati sterminati per ogni sorta di stupide superstizioni) sarebbero "responsabili della scomparsa di oltre un terzo degli uccelli neozelandesi", esattamente il "40%". Tutto questo perché i neozelandesi, di squisita tradizione gattofila anglosassone, tengono con sé "circa 1.400.000 gatti" (che fanno della Nuova Zelanda one of the world's cat lovers). Seguono i dati su quanti uccelli, topacci di merda, pipistrelli eccetera ognuno di noialtri gatti farebbe fuori ogni anno, prendendo come misura -come dubitarne?- il "campo di rugby". Ma vada a farselo troncare nel culo lui, il rugby e gli "All Blacks", ché noialtri siamo ben più neri e notevolmente più belli e agili di quei coglioni con la palla ovale!

I "suggerimenti" dati dall'economista Morgan sono, come dire, degnissimi di un Himmlerino degli antipodi: dopo aver dichiarato che "non intende dire di sbarazzarsi dei gatti" (ma come noooooo!...), comincia col volerci mettere a tutti quanti il campanellino al collo; e magari, perché no, da buon nazista vorrebbe pure marchiarci con qualche stellina e con la scritta "Judenkatze" in buon tedesco. Dopo di questo, naturalmente, il lager: secondo lui, infatti, i neozelandesi ci dovrebbero tenere chiusi in casa ventiquattr'ore su ventiquattro, e non soltanto la notte. Naturalmente, tutti quanti sterilizzati in modo da estinguerci; e, quando esauriamo le nostre sette vite, non dovremmo "essere sostituiti" in modo che, nelle città, "torni a risuonare il canto degli uccelli" e la Nuova Zelanda diventi "libera dai predatori" (predator-free).

Ora, forse dei deliri di questo imbecille si dovrebbe semplicemente fare a meno di tener conto, lasciandolo affogare nella merda (magari nel guano dei suoi tanto amati uccelletti, che pure di danni con i loro milioni di tonnellate di cacate ne fanno pure loro!). Però, pur confidando nel buonsenso dei neozelandesi, gattofili e non, ed anche facendo presente che, in Nuova Zelanda come altrove, la wildlife è seriamente minacciata da ben altre cose che i gatti (ad esempio dall'economia del cazzo), ci potrebbe essere sempre il caso di qualche elettroencefalogramma piatto che gli dia retta -e magari, chissà, di qualcun altro che intenda imitarlo in altri paesi. Quindi sarà bene non prenderlo troppo sottogamba prima che faccia proseliti.

E' vero: a noialtri gatti piace andare a caccia di uccelli e di sgranocchiarceli pure; come cantava Renaud Séchan in una sua indimenticabile canzone, un passerotto è senz'altro migliore di un qualsiasi troiaio del McDonald's di cui certamente s'ingozzano anche i neozelandesi non pensando alle distruzioni che provoca nel pianeta. D'altronde, per un economista è senz'altro più comodo pigliarsela coi gatti che con una multinazionale. Oppure più ganzo raffigurare due gatti con la scritta "We love to kill" piuttosto che Benyamin Nethanyahu. Ma a lui bastano gli uccellini che cinguettano, con la speranza che alcuni di loro, visto che qua all'Isolotto continuano a farlo a migliaia nonostante la sottoscritta, Redelnoir, Nicco, il gatto Egidio del Parroco ne facciamo orgogliosamente fuori a decine (ma senza bombe a grappolo), provvedano a ricordarsi di certe scenette del film "Uccelli" di Alfred Hitchcock. Un suo remake in Nuova Zelanda sull'inutile testolina di cazzo del sig. economistaiolo Gareth Morgan non sarebbe davvero male, e gli farebbe immediatamente cambiare idea sui gatti. Oh, se gliela farebbe cambiare, a quel nazista di merda!


martedì 22 gennaio 2013

Fuoco rivoluzionario



Guarda come il fuoco rivoluzionario accende ancora
Quelle teste calde di ragazzi e di ragazze
Nelle strade e nelle piazze, dio che frase gia sentita
Questa ennesima canzone di battaglia già iniziata e già finita

Guarda quante cazzo di bandiere son cadute dentro al fosso
Che separa la politica di mille e un parlamento
Dalla massa dei cristiani senza terra
E dei bimbi senza scuola, forse ora soffia il vento

Quanta strada noi dovremo fare
Prima di sentirci più al sicuro
E con le nostre gambe calpestare
Un secolo di prese per il culo
Il vento che è soffiato l'altro ieri
Non lo sente più nessuno

Madri e padri
Coi figli nelle scuole barricati
Cominciate a aver paura per davvero
Non di droga e gravidanze
Né di terrorismo e di attentati
Ma di miseri infiltrati
Viscidi serpenti nel vortice di giovani pensieri
Troppo puri per capire che nemmeno con i pugni di Mazinga
Si dà sfogo all'esclusione dai poteri
Mediatico ed anticulturale
È proprio con quest'ultimo
Che riesci a trasformare l'ignoranza e la paura
Nella forza del consenso,
Nella nuova dittatura.

Guarda come il fuoco rivoluzionario accende ancora
Quelle teste calde di ragazzi e di ragazze
Nelle strade e nelle piazze, dio che frase gia sentita
Questa ennesima canzone di battaglia già iniziata e già finita.

Davide Giromini "Redelnoir"
Ballate di Fine Comunismo

mercoledì 9 gennaio 2013

I ribelli di Casaggì dal Bogside all'Australia



Era un po' di tempo che la vostra Pampalea non si occupava degli amiconi di Casaggì Firenze, alias I ribelli di' Bogsàid, tranquillo circolino di' Piddièlle sito vicino allo stadio comunale "Giovanni Berta" "Artemio Franchi" e famoso più che altro per gli attacchinaggi selvaggi su ogni muro possibile e immaginabile (le leggende metropolitane narrano persino d'un ribelle nonconforme di Casaggì che avrebbe, come in trance, tappezzato di manifesti casa sua, ivi compreso il salotto buono, prima di rendersi conto di quel che stava facendo alle urla della mamma che lo stava pigliando a granatate sul groppone).

A dire il vero, le occasioni per occuparsi di "Casaggì" non sono più molte. Stante la virtuale dissoluzione del loro "partito di riferimento" (nonostante la nuova "discesa in campo" del loro Signore & Padrone, notissimo gggggiòvane), se ne stanno là in via Frusa a projettare filmini, a bersi birra e a cazzeggiare in cinque o sei coi pantaloni della "tuta mimetica" (così com'è m'è stato dato di vedere quando, casualmente, ci son passata davanti un paio di sere fa). Presumibilmente si staranno preparando all'annuale oceanica parata in viale Milton, il "clou" della loro attività, e amen. In fondo, qualche utile funzione ce l'hanno pure loro: ad esempio, il Servizio Defissioni del Comune lavora quasi esclusivamente per loro, e si tratta di posti di lavoro salvaguardati.

Oggi, con questa mirabile immagine ripresa dal loro blogghino, la vostra Pampalea ha avuto finalmente un'illuminazione. Dov'erano finiti, i ribelli nonconformi? Come mai non se ne sentiva più parlare? Erano forse andati in massa ad esplicare la loro ggggiovanile e màschia ribellione combattendo arditamente in qualche zona del pianeta? Macché. Se ne sono andati tutti quanti in Australia. In questi giorni, come tutti saprete, l'Australia meridionale (con l'annessa Tasmania) è sconvolta da un'ondata di caldo senza precedenti, che ha provocato una serie di enormi incendi boschivi che hanno distrutto vastissime aree causando distruzione e vittime. Ora, finalmente, sappiamo chi c'è dietro!

La svolta sembra essere stata rappresentata da un paio di scritte sui muri di Sydney che inneggiavano a una misteriosa "Gì-House". Per gli inquirenti australiani c'è voluto ovviamente un po' di tempo prima di ricevere le necessarie informazioni dalla lontanissima Italia; ma, alla fine, l'arcano è stato svelato. Pòle una simile gggggiovinèzza 'ncendiària restare rinchiusa ne' limiti angusti d'una stradina del cazzo al Campo di Marte, tra un distributore Eni, un distaccamento de' Vigili Urbani e una passerella che porta a una stazione ferroviaria disastrata dall'ennesimo non-cantiere del TAV? No di certo. Il grido di battaglia dev'essere risonato una sera tra un'arista con patate al forno e un mantra su Bobby Sands: "Cameràhi! Gggggiòvani 'ncendiari! 'E si và a dà foho all'Australia!" Detto, fatto.

Resta naturalmente da vedere come la piglieranno quelli laggiù, in Australia. Le notizie al riguardo sono frammentarie, anche se qualcuno sostiene che i' Donze sia già stato sottoposto alla famosa pena del "calcio del canguro" (apposto a culo ignudo in una gabbia con giovane e aitante canguro che si esercita al salto giustappunto sulle terga scoperte del suddetto). Ovviamente, non appena le notizie saranno più precise saranno attivati tutti i canali diplomatici per riportare i nostri fùrgidi ribelli incendiari in Italia, al pari dei loro eroi, i celebri marò. Solo che, stavolta, si teme che la mobilitazione sia abbastanza bassa. Non riesco a capire perché, non riesco!