giovedì 30 settembre 2010

Cento luoghi, il centounesimo e un paio di bischeri


La foto che vedete sopra, care amiche ed amici di pelo e non, ritrae alcune cittadine ed alcuni cittadini di questa città, che nei giorni scorsi, per iniziativa del Syndaco, si sono riuniti in cento luoghi per formulare proposte atte a "migliorare la qualità della vita", "restituire bellezza alla città", "combattere i' degrado" eccetera eccetera. Iniziativa senz'altro lodevole, promossa da un syndaco che deve essere un amante del numero 100: i Cento punti del suo programma, i Cento luoghi, è stato beccato a cento all'ora da un autovelox...

I cittadini della foto sono giustappunto ritratti in uno di quei "cento luoghi", vale a dire il Parco dell'Anconella. Il Parco dell'Anconella è in riva al fiume, nel Quartiere 3, ed è stato catalogato come Luogo 6; le proposte formulate si possono vedere in questo documento .pdf. Insomma, anche le cittadine e i cittadini del Luogo 6 vogliono cambiare la città (come recita lo slogan dell'iniziativa) entro il 2014. Sarebbe quindi davvero un bel casino se il 21 dicembre 2012 intervenisse la fine del mondo predetta dai Maya, e cotanto esercizio di democrazia diretta e di partecypazione andasse sprecato. Sperando ovviamente che i Maya abbiano toppato alla grande, è bene però dare un'occhiata alle proposte; a tale riguardo, le voglio proprio riprodurre direttamente dal documento ufficiale del Luogo 6:



Ordunque, andiamo per ordine. A tale riguardo, la vs. spett.le gatta Pampalea si è costituita ufficialmente in centounesimo luogo. Al Syndaco forse non piacerà la sovversione del suo numero preferito, ma noialtre gattacce nere ci godiamo un sacco nello scompigliare i numeri perfetti.

La trentina scarsa di cittadine e cittadini del Luogo 6 desiderano piste ciclabili stabilizzate e integrate. Questa delle piste ciclabili la trovo sempre più bella, in una città dove ne esistono a decine di chilometri regolarmente inutilizzate dalla maggior parte dei ciclisti (anche perché spesso tenute in pessime condizioni) che preferiscono senz'altro servirsi delle strade (con loro rischio personale, a volte intasando o rallentando la circolazione veicolare, procedendo tranquillamente contromano del tutto impuniti...) e spessissimo anche dei marciapiedi. In compenso, le piste ciclabili dovrebbero essere meglio definite motorinabili o scuterabili, visto che gli unici mezzi a due ruote che le percorrono regolarmente per svicolare dal traffico sono appunto motorini, scuterini, scuteroni eccetera. Invece di desiderare nuove piste ciclabili, sarebbe forse prima opportuno che i ciclisti si servissero obbligatoriamente di quelle già esistenti, laddove presenti. W la bicicletta, ma non è che poi poi i ciclisti di queste parti siano un modello di educazione stradale e di civiltà integerrima.

Vada pure per la passerella ciclopedonale, tipo quella già presente all'Isolotto dove abito; naturalmente, anch'essa è percorsa quotidianamente da orde di motorini, i quali dovrebbero passare condotti a mano ma che invece sfrecciano tranquillamente in mezzo ai pedoni; ed è un destino comune a tutte le passerelle. Temo che anche quella auspicata dai cittadini del Luogo 6 farebbe la stessa fine, e non è escluso che quale partecipante alla riunione non abbia pensato qualcosa come: "Slurp, invece di farmi il ponte da Verrazzano passo direttamente col motorino dall'Anconella".

E vada anche per la migliore illuminazione, ed anche per il verde più pulito con fioriere e cestini. Anche se c'è da dire che il verde viene di solito sporcato proprio dagli stessi cittadini e dalle stesse cittadine che giocano talora a fare i "civili" alle riunioncine una volta all'anno, e per i restanti 364 giorni sporcano, pisciano, pestano le aiuole, spengono cicche nelle fioriere, utilizzano i cestini come uno sgradito optional, eccetera, eccetera, eccetera. Le fioriere cominciano a somigliare a letamai in media dopo 14 ore dalla loro installazione in un luogo pubblico, e non se ne salva una.

Evviva i campi di pallone gratuiti e aperti a tutti, evviva la riproduzione della Cupola del Brunelleschi fatta rivivere (si vede che qualcuno l'aveva fatta morire, evidentemente), ed evviva pure la siepe in via Erbosa potata regolarmente. Certo che se non potano una siepe in una via che si chiama "Erbosa", s'ha a andà benino. Una volta potata grazie alla riunione del Luogo 6, la relativa via cambierà nome in via Tagliaerbosa.

Passiamo infine alle due proposte-pezzi da 90.

La prima è quella di un'area balneabile in riva all'Arno. Balneché..?!? Ma questa qui che è, una riunione di civili cittadini o di spietati assassini?... Vogliono far balneare in Arno?... E come lo chiamiamo il nuovo lido dell'Anconella, Pantegan's Beach, Marina dei Ratti, Bacterium Coli Resort o Costa del Trimetilsolfuro di Arsenico?...

Nella foto: Coppia di bagnanti della nuova Area Balneabile "Leonarda Cianciulli" dell'Anconella.


Infine, eh, eccoci. Poteva mancare?

Ho lasciato per ultima una propostina che lì per lì sembrerebbe non significare granché. Qualcuno chiede infatti di "restituire l'area della ex scuola Facibeni alla cittadinanza". Ma guarda un po' te. Lo sapete che cosa c'è nell'area della ex scuola Facibeni? No? Allora ve lo fo vedere io:


Ecco qua. Nell'area della don Facibeni c'è il CPA Firenze Sud.

Ora, non vorrei dire, ma questa propostina del Luogo 6 mi puzza un pochino, ed ha un puzzo ben preciso. Quello di un paio di bischeri (forse i soliti) che non perdono nemmeno un'occasioncina piccina picciò per evitare di tacere. Ci tentano in tutti i modi possibili e immaginabili, organizzano raccolte di firme firmandosele in famiglia o fra amiconi, fanno interpellanze su interpellanze, si servono di quotidiani dal radioso avvenire, mettono l'area in vendita (con aste che vanno regolarmente deserte), e ora persino dei Cento Luoghi. Evitando peraltro di nominare il CPA direttamente: vogliono l'area della ex scuola Facibeni restituita alla cittadinanza, quasi il CPA non esistesse.

Esiste eccome, invece. Anzi, colgo l'occasione per qualche necessaria precisazione, visto che una trentina di persone scarse non rappresentano né la cittadinanza, né il quartiere e né un cavolo di nulla; tenendo sempre presente che persino all'interno di questo gruppetto la proposta in questione sarà stata formulata al massimo da due tizi due.

La cittadinanza, quella vera e quella che si calcola in centinaia di persone, il CPA lo conosce bene e, soprattutto, ne usufruisce come unico e vero spazio nel quartiere, e forse persino nell'intera città, dove invece di fare banali e strombazzatissime riunioncine si fanno iniziative concrete, reali, partecipatissime.


La foto che si vede sopra è stata scattata durante la Tre Giorni di Musica Popolare che si svolge ogni anno al CPA, a fine maggio. Non so se si nota la piccola differenza di partecipazione rispetto al "Luogo 6", e senza che l'iniziativa sia mai pubblicizzata se non attraverso i risicati canali di controinformazione. Questo vuol dire che la cittadinanza (dato che il CPA conta al massimo di una sessantina di militanti attivi) sa dove andare. E non soltanto per la "Tre Giorni", ma anche per le decine di altre iniziative che il CPA organizza sotto la costante minaccia di sgombero.

Non c'è proprio nessun bisogno di restituire alla cittadinanza l'area della ex scuola Facibeni, perché la cittadinanza, o popolo che dir si voglia, quell'area ce l'ha già, e da anni e anni. Ce l'ha nel senso vero del termine, perché è un'area libera. Tenuta in piedi senza nessuna sovvenzione, e con la fatica e il sudore di chi vi opera. Senza costare un centesimo a nessuno. Senza fioriere trasformate dopo poco in immondezzai, ma con i fiori dell'attivismo, della socialità, della partecipazione vera ai problemi e alle esigenze del quartiere e della città. Infatti, proprio per questo qualcuno la vorrebbe chiusa. Ci vorrebbe fare il solito parchetto per i bambini, ma di bambini ne vengono (e fatti giocare e divertire come vogliono) assai di più al CPA che in altri luoghi più o meno "deputati". Ma è inutile dirlo, perché la gente lo sa benissimo. Infatti il CPA è sempre là e hanno voglia a fare firmine e riunioncine del "Luogo 6".

Chissà peraltro se in qualche altro Luogo numerato qualcuno avrà avanzato un'analoga proposta per l'assai più grande area di San Salvi, che è -come ben si sa- caduta nel mirino di ogni tipo di speculatori edilizi. Ne vogliamo parlare di restituire alla cittadinanza anche l'area di Castello, invece di cianciare di Cittadelle e stadi di pallone, e di stuprarla con una Scuola di Sbirri che sta rappresentando il principale malaffare di questa città? E il "Quadrilatero verde" dell'Isolotto, lo vogliamo restituire alla cittadinanza invece di abbattere tutti i suoi alberi e farne un parcheggio?

Ecco, queste sono le proposte del Luogo 101. Il quale, sicuramente, è un non-luogo. E, proprio per questo, ben più reale di quelli dove un paio di bischeri vuol far corrodere la gente in Arno e parlare in nome della cittadinanza quando magari non sa nemmeno chi abita alla porta accanto sul pianerottolo. E i cittadini, invece di prestarsi agli spot del Syndaco del bello, vadano piuttosto a informarsi sul lager che si sta per costruire qua vicino, con il beneplacito del medesimo syndaco, del presidente della Regione e delle istituzioni tutte. A proposito: i cittadini che si oppongono a questa cosa sono tanti, ma tanti. E vengono al CPA. Altro che "Luogo 6". Altro che fioriere e cestini. Altro che far finta di cambiare la città, qui si agisce per cambiare un sistema.