Forse, care amiche, cari amici di pelo & di pelle, vi starete chiedendo perché la vs. spett.le Gatta Pampalea abbia deciso di inserire una foto come quella che vedete sopra. O che è?!? Ma scusa, Pampa, 'sto blog non parla di cose che avvengono e che osservi in una certa città? E che c'entrano la Lega Nord, Bossi e la Padània?
Eh, effettivamente non si tratta di domande peregrine. Senonché, eh, dovete sapere che la sunnominata foto non è stata scatta affatto in Padània, bensì da queste parti. A Empoli, per la precisione, circa un annetto fa. Ritrae il segretario provinciale della "Lega Nord Toscana", tale Marco Cordone, mentre è assiso ad un banchetto a raccogliere, ebbene sì, nientepopodimeno che firme pro-crocifisso. In tale occasione, il Cordone ebbe a dichiarare di essere assai soddisfatto dei risultati: "Sono ampiamente soddisfatto delle 168 firme raccolta stamani al mercato di Empoli (città di 45.000 abitanti circa), in poco più di tre ore, per il mantenimento dei Crocifissi nelle aule scolastiche e negli uffici pubblici. Le persone che hanno firmato in difesa della croce, da noi interpellate sul tema, hanno espresso anche netta contrarietà alla realizzazione di nuove moschee o centri islamici sui nostri territori, e nella fattispecie nel territorio comunale di Empoli."
Eh, effettivamente non si tratta di domande peregrine. Senonché, eh, dovete sapere che la sunnominata foto non è stata scatta affatto in Padània, bensì da queste parti. A Empoli, per la precisione, circa un annetto fa. Ritrae il segretario provinciale della "Lega Nord Toscana", tale Marco Cordone, mentre è assiso ad un banchetto a raccogliere, ebbene sì, nientepopodimeno che firme pro-crocifisso. In tale occasione, il Cordone ebbe a dichiarare di essere assai soddisfatto dei risultati: "Sono ampiamente soddisfatto delle 168 firme raccolta stamani al mercato di Empoli (città di 45.000 abitanti circa), in poco più di tre ore, per il mantenimento dei Crocifissi nelle aule scolastiche e negli uffici pubblici. Le persone che hanno firmato in difesa della croce, da noi interpellate sul tema, hanno espresso anche netta contrarietà alla realizzazione di nuove moschee o centri islamici sui nostri territori, e nella fattispecie nel territorio comunale di Empoli."
Ecco, una dichiarazione del genere dovrebbe, a mio pelosissimo parere, essere già sufficiente per una congrua presentazione di questo umano. Quando lo ha visto, il mio amico Sussi si è messo a scuotere la testa; curiosa di questo suo fare, gliene ho chiesto il motivo e si è deciso a raccontarmi una storia. Dovete sapere che il Cordone Marco pro-crocifisso ha avuto, tempo fa, una terribile disgrazia familiare sulla quale, naturalmente, non ironizzo. Suo padre, che era un tranquillo e mite impiegato pubblico in pensione, la triste mattina del 26 dicembre 1989 fu ucciso da un folle. Un pazzo che poi ammazzò ancora. E si dà il caso, mi dice sempre Sussi, che suo padre conoscesse bene quel povero cristo che non faceva niente di male e che era andato a portare fuori il cane in una stradina semideserta. Erano colleghi. Persino lo stesso Sussi se ne ricorda, essendo qualche volta venuto a casa sua; ed il bello gli è che a casa sua c'è stato persino il figlio, almeno una volta che se ne ricorda chiaramente.
Ancora senza ironia, dico che è possibile che questo episodio abbia avuto una sua parte nella successiva evoluzione del Cordone Marco. Il quale, ora, però, sembra che abbia fatto carriera. Con il piccolo boom della Lega Nord anche da queste parti, che tutto dovrebbero essere fuorché padane, si è ritrovato addirittura consigliere e "capogruppo provinciale". E qui, il comprensibile moto di solidarietà per la tragedia che lo ha colpito oltre vent'anni fa viene forzatamente a cessare.
Viene a cessare quando, pur avendo vissuto una cosa del genere, si risponde militando in un movimento razzista, xenofobo e organicamente nazista come la "Lega Nord", la quale propone di far vivere gratuitamente ad altre persone delle tragedie non dissimili da quella che lui stesso ha vissuto. Espulsioni, messe al bando, rifiuto di chiunque sia differente, tradizione e religiosismo finto e d'accatto per captare voti e votarelli. In una parola: disumanità allo stato puro, la quale fa leva su paure artificiali inculcate nella gente a forza di decenni di rincoglionimento e imbarbarimento mediatico.
Viene a cessare quando la propria "attività politica" è tesa esclusivamente a fomentare ulteriormente queste paure a fini di potere, aizzando la gente all'odio. Cosa che il Cordone Marco fa quotidianamente. Di queste ultime ore la notizia, ripresa ovviamente dai principali quotidiani cittadini, di una sua "iniziativa". "Via i Rom dalle case del Guarlone!"
Con tutto l'ovvio corollario a cui la "Lega Nord" ci ha abituati oramai. Prima di tutto lo slogan di presa: "Case popolari solo a chi risiede da 10 anni, perché prima vengono i toscani e poi tutti gli altri". Ora, sempre Sussi mi dice una cosina importante. Ricordandosi bene del padre del Cordone Marco, quel pover'uomo ammazzato da un pazzo, mi fa presente che costui era meridionale. Pugliese o calabrese, non si ricorda bene, ma comunque del Sud. Immaginiamoci se, quando salì in questa città, qualcuno gli avesse detto: "Prima i toscani!"; anche perché una mentalità del genere non è mai appartenuta a questa terra. Così come questa terra non è mai appartenuta, e non apparterrà mai, a entità inventate. Della Toscana, Marco Cordone non sa niente. È un corpo estraneo.
E' la consueta strategia della "Lega Nord". La spiega bene il neoeletto governatore della Toscana, Enrico Rossi: «Sapete come fa la Lega a conquistare un comune? Cominciano ad attaccare sulle case popolari date agli immigrati e piano piano erodono consenso tra la popolazione con la loro guerra fra poveri». Ed ecco qui un saggio perfetto di quel che è la "Lega Nord". Il tutto condito, ovviamente, con "crocifissi", "no alle moschee" e tutta la vomitevole paccottiglia del genere.
Naturalmente, questa "strategia" potrebbe essere contraddetta facilmente. Si potrebbe ad esempio ricordare che, in questa città, esistono migliaia di case sfitte, vuote, inutilizzate. Si potrebbe ricordare che una cristianissima istituzione come la Misericordia di Piazza del Duomo, nella quale i crocifissi sicuramente non mancano, è tra le principali proprietarie fondiarie, e che la maggior parte delle sue case sono vuote come lo stomaco di Pinocchio quando Geppetto gli dà da mangiare due torsoli di pera. Com'è che il Cordone Marco e la Lega non dirigono i loro strali contro la Misericordia, e contro altre pie e benemerite "istituzioni" che si tengono belle strette le loro proprietà salvo venderle al miglior offerente quando se ne presenta l'occasione? E la "carità cristiana"?
Bene, è inutile allora starci tanto a ragionare sopra. Del tutto ozioso continuare a pensare che questi qui non siano pericolosi. Criminale fare gli snobbini. Si sono già puppati tutto il Nord. Hanno creato un sistema di potere consolidato e del tutto fine a se stesso (perché, in realtà, le azioni concrete della Lega Nord sono pari a zero) facendo leva su un terreno ampiamente preparato dal loro amicone di Arcore. Sono il nuovo fascismo. E devono essere fermati, subito.
Le case ai Rom che ne hanno diritto devono essere date come a qualsiasi altro cittadino. Deve comandare il rifiuto totale che qualcuno possa avere più "diritti" di altri esseri umani in quanto toscano, lombardo, umbro, siciliano o qualsiasi altra cosa. Le strategie di paura e di odio di questi buffoni devono essere smascherate, sbugiardate, ridicolizzate, stoppate. Cordone? Sì, ma un cordone sanitario attorno a questi nuovi barbari. In questa città ed in questa regione esistono ancora le condizioni per farlo: e che sia fatto.
Non ha scelto un bel modo, il Cordone Marco, per rispondere a quel tragico fatto che lo colpì. Ha scelto il modo peggiore. Al gesto di un folle ha risposto con la follia assurta a tattica politica. Ed alla follia si risponde con l'intelligenza. Alla disumanità con l'umanità totale. E se lo dice una gatta!
Ancora senza ironia, dico che è possibile che questo episodio abbia avuto una sua parte nella successiva evoluzione del Cordone Marco. Il quale, ora, però, sembra che abbia fatto carriera. Con il piccolo boom della Lega Nord anche da queste parti, che tutto dovrebbero essere fuorché padane, si è ritrovato addirittura consigliere e "capogruppo provinciale". E qui, il comprensibile moto di solidarietà per la tragedia che lo ha colpito oltre vent'anni fa viene forzatamente a cessare.
Viene a cessare quando, pur avendo vissuto una cosa del genere, si risponde militando in un movimento razzista, xenofobo e organicamente nazista come la "Lega Nord", la quale propone di far vivere gratuitamente ad altre persone delle tragedie non dissimili da quella che lui stesso ha vissuto. Espulsioni, messe al bando, rifiuto di chiunque sia differente, tradizione e religiosismo finto e d'accatto per captare voti e votarelli. In una parola: disumanità allo stato puro, la quale fa leva su paure artificiali inculcate nella gente a forza di decenni di rincoglionimento e imbarbarimento mediatico.
Viene a cessare quando la propria "attività politica" è tesa esclusivamente a fomentare ulteriormente queste paure a fini di potere, aizzando la gente all'odio. Cosa che il Cordone Marco fa quotidianamente. Di queste ultime ore la notizia, ripresa ovviamente dai principali quotidiani cittadini, di una sua "iniziativa". "Via i Rom dalle case del Guarlone!"
Con tutto l'ovvio corollario a cui la "Lega Nord" ci ha abituati oramai. Prima di tutto lo slogan di presa: "Case popolari solo a chi risiede da 10 anni, perché prima vengono i toscani e poi tutti gli altri". Ora, sempre Sussi mi dice una cosina importante. Ricordandosi bene del padre del Cordone Marco, quel pover'uomo ammazzato da un pazzo, mi fa presente che costui era meridionale. Pugliese o calabrese, non si ricorda bene, ma comunque del Sud. Immaginiamoci se, quando salì in questa città, qualcuno gli avesse detto: "Prima i toscani!"; anche perché una mentalità del genere non è mai appartenuta a questa terra. Così come questa terra non è mai appartenuta, e non apparterrà mai, a entità inventate. Della Toscana, Marco Cordone non sa niente. È un corpo estraneo.
E' la consueta strategia della "Lega Nord". La spiega bene il neoeletto governatore della Toscana, Enrico Rossi: «Sapete come fa la Lega a conquistare un comune? Cominciano ad attaccare sulle case popolari date agli immigrati e piano piano erodono consenso tra la popolazione con la loro guerra fra poveri». Ed ecco qui un saggio perfetto di quel che è la "Lega Nord". Il tutto condito, ovviamente, con "crocifissi", "no alle moschee" e tutta la vomitevole paccottiglia del genere.
Naturalmente, questa "strategia" potrebbe essere contraddetta facilmente. Si potrebbe ad esempio ricordare che, in questa città, esistono migliaia di case sfitte, vuote, inutilizzate. Si potrebbe ricordare che una cristianissima istituzione come la Misericordia di Piazza del Duomo, nella quale i crocifissi sicuramente non mancano, è tra le principali proprietarie fondiarie, e che la maggior parte delle sue case sono vuote come lo stomaco di Pinocchio quando Geppetto gli dà da mangiare due torsoli di pera. Com'è che il Cordone Marco e la Lega non dirigono i loro strali contro la Misericordia, e contro altre pie e benemerite "istituzioni" che si tengono belle strette le loro proprietà salvo venderle al miglior offerente quando se ne presenta l'occasione? E la "carità cristiana"?
Bene, è inutile allora starci tanto a ragionare sopra. Del tutto ozioso continuare a pensare che questi qui non siano pericolosi. Criminale fare gli snobbini. Si sono già puppati tutto il Nord. Hanno creato un sistema di potere consolidato e del tutto fine a se stesso (perché, in realtà, le azioni concrete della Lega Nord sono pari a zero) facendo leva su un terreno ampiamente preparato dal loro amicone di Arcore. Sono il nuovo fascismo. E devono essere fermati, subito.
Le case ai Rom che ne hanno diritto devono essere date come a qualsiasi altro cittadino. Deve comandare il rifiuto totale che qualcuno possa avere più "diritti" di altri esseri umani in quanto toscano, lombardo, umbro, siciliano o qualsiasi altra cosa. Le strategie di paura e di odio di questi buffoni devono essere smascherate, sbugiardate, ridicolizzate, stoppate. Cordone? Sì, ma un cordone sanitario attorno a questi nuovi barbari. In questa città ed in questa regione esistono ancora le condizioni per farlo: e che sia fatto.
Non ha scelto un bel modo, il Cordone Marco, per rispondere a quel tragico fatto che lo colpì. Ha scelto il modo peggiore. Al gesto di un folle ha risposto con la follia assurta a tattica politica. Ed alla follia si risponde con l'intelligenza. Alla disumanità con l'umanità totale. E se lo dice una gatta!