venerdì 3 ottobre 2008

Noialtri gatti neri, sempre a giro




Noialtri gatti neri ci abbiamo il nero del profondo, e sappiamo servircene. Ma prima, credo, è meglio che mi presenti.

Sono una gatta antichissima, e per questo mi hanno chiamata Pampalea. Pampalea, in greco antico, vuol dire antichissima. Non vi dirò chi mi ha chiamato così, perché non ci credereste mai; ma è stato molto, molto tempo fa. Il mio vero nome lo so soltanto io; non azzardatemi neppure a chiedermelo. E' talmente segreto che a volta faccio fatica a ricordarmene pure io.

Mi trovo, attualmente, in una città di un dato paese. Non mi ricordo se ci sono nata o se ci sono capitata; ma, del resto, la cosa è pienamente indifferente. Mi hanno detto che, in questa città, una volta viveva un gatto di nome Buricchio, che aveva come amici due ragazzi...e una talpa. I due ragazzi si chiamavano Sussi e Biribissi, e la talpa, Sforacchiona. Sembra che qualcuno, un tempo, ci abbia scritto una bella storia sopra, e che pure in questa storia non si nominasse mai il nome della città.

Siccome noialtri gatti, e massime quelli neri, siamo curiosi come gatti, qualche giorno fa sono penetrata a notte fonda in una libreria del centro e ho rubato il volume contenente quella storia; e, per favore, non state lì a meravigliarvi che un gatto sappia leggere. O voialtri umani, quando ci prendete in collo, non vi mettete a fare miao miao come imbecilli? Senza sapere nemmeno quel che ci state dicendo, poi. Ci sono dei gatti che s'incazzano, io invece ho imparato a sopportare. Anche perché sono randagia e in collo non mi ci fo prendere da nessuno, o al limite da chi voglio io.

Siccome sto sempre a giro, e ho imparato a conoscere questa città dove non mi ricordo se sono nata o capitata, dopo aver letto la storia di cui sopra mi sono detta: Acciderba, e se mi mettessi a raccontarle pure io, le mie storie? Tutto quel che vedo e quel che sento in giro? Ai tempi di Buricchio si poteva solo prendere carta e penna, e la cosa forse era preclusa a noialtri gatti; ora, con tutte queste belle e nuove tecnologie, anche una gatta nera randagia può e deve sapere come servirsene.

E così eccomi qua, con questo blog dove ci saranno anche le mie fotografie. Non crediate però che quelle siano fatte con qualche diavoleria meccanica: quelle le scarico direttamente dai miei occhi di gatta. E siccome mi riesce sgattaiolare dovunque io voglia, mi sono messa in testa di raccontare cose che non si dicono spesso, o che magari non si possono nemmeno dire (o che sarebbe meglio non dire). Tutto quel che raccolgo, insomma. In questo compito ho deciso di farmi aiutare da due amici umani, che mica ci vergogniamo, noialtri gatti, di avercene; uno altissimo e moro, e uno basso e biondo. Manco a farlo apposta, a vederli assieme sembrano proprio Sussi e Biribissi. Manca solo una talpa, ma magari cammin facendo troveremo pure quella.

E così, nei prossimi giorni, andremo a incominciare con i nostri giri e con le nostre storie. Cercando, possibilmente, di graffiare. Insomma, cosa sanno fare d'altro, i gatti? Graffiare! E affondare gli artigli nel culo. Mi premurerò, e ci premureremo, di farlo nel migliore dei modi.

Post Scriptum. Magari qualcuno si domanderà cosa voglia dire la frase in greco sotto la mia foto (visto come sono bella?!). Vuol dire: "Gatta nera da tempi antichissimi, ho portato luce nera dai sogni."

3 commenti:

BlackBlog francosenia ha detto...

Ma guarda tu, il mio reader mi ha avvisato che c'è un post nuovo su questo blog. Ma che dico!?? E' nuovo tutto il blog.
E poi leggo:

>uno altissimo e moro, e uno basso e >biondo. Manco a farlo apposta, a >vederli assieme sembrano proprio >Sussi e Biribissi.

ed io, inseguendo il demone dell'analogia, e guardando la foto della copertina del libro "sussi e biribissi", mi chiedo. Cazzo! Quanto dev'essere grasso quello basso. Oppure hai trovato uno molto più alto di te, e quello basso sei tu! :-))))

salud

Riccardo Venturi ha detto...

Guarda tu, io non mi ero accorto (finora) di questo commento! Sì sì, nuovo di pacca tutto il blog...e "tematico", anche. Meglio così che per quello che era nato!

Parli di demoni dell'analogia...e anch'io, in fondo, con questa cosa sto inseguendo un mio vecchio demone, una cosa che avevo in testa non so da quando. Girare per la città e raccontarla a modo mio, con immagini e parole.

Che ne verrà fuori? E chi lo sa. Chi sa che ne viene fuori, dalle cose che si hanno in testa. Chissà che ne verrà fuori, da noialtri, bassi, magri, mori, biondi o travestiti da gatti neri.

No, non si sa mai niente. O forse, qualche cosa la si sa; ma mi fermo qui, Franco. Mi fermo qui e sono sempre qui.

Saluti e un abbraccio, con tutto il pelo possibile.

BlackBlog francosenia ha detto...

Ad ogni modo, occhio, perché vedo, inseguendo i nuovi link(s) della gatta, che quest'ultima rischia di diventare ... rosso-bruna, più che nera! ;-)

salud