Naturalmente, le denunce. Diciannove, per l'esattezza.
Le solite accuse ridicole, il blocco della circolazione dei mezzi dell'ATAF proprio in un periodo in cui la stessa ATAF taglia linee intere provocando una sollevazione popolare in alcuni quartieri; il mancato preavviso alla Questura quando si lasciano liberi i fascisti governativi tricolorati di scorrazzare dove vogliono, come sempre ben protetti; il porto di oggetti atti ad offendere quando offesa, e mortalmente, è una città intera che non vuole questi cancri ambulanti dentro di sé.
E allora è bene essere chiari, una volta per tutte.
Non appena la ministressa gggggiovane ha notato che in questa città non solo non si lascia passare la buffonata sulle "foibe", che si reagisce e che si sposta la questione sull'opposizione politica e sociale attiva contro un governo ed un regime di merda, è stato immediatamente lanciato il comando di repressione. Prontamente eseguito.
Più volte, in questo blog si è usata l'arma del ridicolo nei confronti di questi schifosi, delle loro menzogne spudorate, della loro vuotezza pressurizzata. I "ribelli" che si muovono costantemente coi questurini al seguito, perché in altro modo non potrebbero né saprebbero fare, per spandere la loro puzza di cadavere.
I delinquenti che, "tricolore" alla mano, sostengono non soltanto vecchi pedofili bavosi, ma speculatori della peggiore specie, i signori della "Scuola Marescialli" che ha sconciato un'intera piana, i politicanti banchieri, i loro giornali bugiardi e servili.
L'arma del ridicolo e della risata è sempre efficace; non per niente mal la sopportano. Ma è bene anche essere estremamente seri, quando è necessario. Forse non si rendono conto di stare oramai camminando su un baratro ben più profondo delle loro "foibe", e che ci si stanno cacciando dentro da soli. Non si accorgono che la misura è davvero colma.
Intanto se ne stanno ben rintanati nelle loro fogne. Per venire allo scoperto hanno bisogno di mamma Polizia che li protegga ammodino, e che denunci chi scende in piazza a smascherare tutto questo. Non può accadere tutti i giorni; e intanto la loro fine procede lentamente, ma inesorabile.
Le solite accuse ridicole, il blocco della circolazione dei mezzi dell'ATAF proprio in un periodo in cui la stessa ATAF taglia linee intere provocando una sollevazione popolare in alcuni quartieri; il mancato preavviso alla Questura quando si lasciano liberi i fascisti governativi tricolorati di scorrazzare dove vogliono, come sempre ben protetti; il porto di oggetti atti ad offendere quando offesa, e mortalmente, è una città intera che non vuole questi cancri ambulanti dentro di sé.
E allora è bene essere chiari, una volta per tutte.
Non appena la ministressa gggggiovane ha notato che in questa città non solo non si lascia passare la buffonata sulle "foibe", che si reagisce e che si sposta la questione sull'opposizione politica e sociale attiva contro un governo ed un regime di merda, è stato immediatamente lanciato il comando di repressione. Prontamente eseguito.
Più volte, in questo blog si è usata l'arma del ridicolo nei confronti di questi schifosi, delle loro menzogne spudorate, della loro vuotezza pressurizzata. I "ribelli" che si muovono costantemente coi questurini al seguito, perché in altro modo non potrebbero né saprebbero fare, per spandere la loro puzza di cadavere.
I delinquenti che, "tricolore" alla mano, sostengono non soltanto vecchi pedofili bavosi, ma speculatori della peggiore specie, i signori della "Scuola Marescialli" che ha sconciato un'intera piana, i politicanti banchieri, i loro giornali bugiardi e servili.
L'arma del ridicolo e della risata è sempre efficace; non per niente mal la sopportano. Ma è bene anche essere estremamente seri, quando è necessario. Forse non si rendono conto di stare oramai camminando su un baratro ben più profondo delle loro "foibe", e che ci si stanno cacciando dentro da soli. Non si accorgono che la misura è davvero colma.
Intanto se ne stanno ben rintanati nelle loro fogne. Per venire allo scoperto hanno bisogno di mamma Polizia che li protegga ammodino, e che denunci chi scende in piazza a smascherare tutto questo. Non può accadere tutti i giorni; e intanto la loro fine procede lentamente, ma inesorabile.