martedì 20 settembre 2011

Pere


Repubblica è specialista riconosciuta nelle non-notizie, e su questo non ci piove; certamente non è la sola, ma il suo stile da giornalone finto progressista, e in realtà forcaiolo al massimo grado, la rende se possibile ancor più odiosa e degna di vomito. Anche perché Repubblica costruisce sulle non-notizie delle vere e proprie campagne di denigrazione, sia a livello locale che nazionale (si vedano ad esempio quelle degli ineffabili Marco Pasqua e Omero Ciai). Se poi, come è avvenuto oggi in questa città, persino le "istituzioni" le tengono bordone, si può ben capire quali e quante siano le sinergie cialtronesche che vengono messe in atto.

Eccola qua, la non-notizia di oggi: un'insegnante che si fa una pera d'eroina nel bagno della scuola. Un episodio, senz'altro spiacevole ma purtroppo di una banalità assolutamente sconcertante. Il problema è che tale non-notizia viene, come dire, presa al volo da tale Rosa Maria Di Giorgi, assessore all'eduzazione (tra parentesi: Repubblica è oramai ad un livello di guardia per quanto riguarda i refusi, sbattuti persino nei suoi titoloni) del comune di Firenze. Cosa propone questo genio? Basandosi sulla non-notizia, ipotizza che, d'ora in poi, tutti gli insegnanti dovrebbero essere sottoposti ai test antidroga. Sentite un po' cosa le esce dalla bocca: "E' necessario avviare una riflessione - spiega l'assessore -. I test per alcol e droga sono previsti per gli autisti e per chi guida navi o aerei non vedo perchè la stessa cosa non valga per chi ha a che fare con i bambini, come insegnanti e educatori".

Che sia necessario "avviare una riflessione" non c'è dubbio; ma una riflessione sulle effettive condizioni di sanità mentale di questa signora che occupa una così importante carica a livello cittadino. Facciamo un paragone: trovano un ingegnere che si è fatto una pera nel bagno dello studio; e poiché un ingegnere ha a che fare con costruzioni, ponti, strade e quant'altro, giù coi test per tutti quanti gli ingegneri. Oppure: trovano un bagnino briaco fradicio in una cabina. Ha sí o no a che fare con salvataggi, bagnanti in pericolo e bambini in difficoltà? Bene, forza coi test antialcol per tutti i bagnini italiani.

Dalla non-notizia e dal singolo caso, si costruisce sempre di più la logica del controllo repressivo; e sarebbe bene considerare questa cosa, assai più pericolosa dell'insegnante che si fa la pera nel bagno della scuola (notizia poi, ovviamente, non verificabile perché viene omesso qualsiasi dato di riconoscimento; a rigore potrebbe essere anche una notizia inventata di sana pianta, e la cosa non dovrebbe stupire più di tanto). E se trovassero la signora Di Giorgi, un bel giorno, a strafarsi di cocaina in Palazzo Vecchio? Siamo in un paese in cui un parlamento intero si smidolla di piste; e, in effetti, un'uscita del genere da parte dell'assessore fa sospettare qualche polverina discretamente potente.

"La proposta è una di quelle destinate a fare discutere", commenta l'articolista; no, non c'è proprio nulla da discutere, invece. Meglio finirla qui. L'assessore all'eduzazione pensi piuttosto a cose ben più gravi che attanagliano la scuola, e a quell'autentica fattona del ministro per la pubblica (d)istruzione. Fossi un insegnante, farei recapitare all'assessore una bella confezione di siringhe con su scritto: "Si faccia una pera d'intelligenza e la smetta di sparare cazzate del genere".