Di solito, nei miei post, un miagolìo c'è sempre; epperforza, sono una gatta. Ma stavolta sono tentata dal lasciarmi andare a qualche ringhio canino, ché le lingue le so. Oltretutto il CPA, del quale si parla in questo post, è frequentato da un buon numero di cani i quali, e lo dico a ragion veduta, sono assai più socialmente utili dell'umano rappresentato nella foto. Ebbene sì, sempre lui: l'ineffabile Giovanni Donzelli, consigliere comunale del PDL (abbreviazione di Partito Dei Laureati, ndr), mago delle interpellanze, sposo tradizionalista & sostenitore delle ninfomani, e nemico n° 1 del suddetto CPA. Una vera ossessione, dev'essere per costui il CPA; v'è il forte sospetto che ne berci anche durante il dovere coniugale, altresì detto Foibus Interruptus.
Occhiale inforcato sul capo, abbronzato, aspetto da Colle Bereto semovente o da Isola de' Famosi al Rifrullo; un vero gggiòvane degli anni zero. Come zero, appunto, è generalmente cacato in questa città, a parte qualche volta in cui rimedia delle figure di guano -pardon, di guame- qua e là unite a qualche lecca. Però lui ci ha le interpellanze. Interpella a un ritmo che ricorda da vicino i famosi telegrammi di Saragat; e perlomeno l'80% per cento di tali interpellanze donzelliane riguarda il CPA. Un'ossessione che potrebbe e dovrebbe essere studiata ammodino da uno psicanalista, tanto riporta chiaramente a un rapporto di Lieben-Hasse. Ci tenta in tutti i modi: raccoglie firme, comunica alla stampa e, va da sé, interpella. Pare però che la Settimana Enigmistica si sia ispirata a lui per l'Agente Zero, risultati Zero.
L'ultima interpellanza donzelliana concerne, incredibile dictu, il CPA. Non lo avreste mai detto, eh? Stavolta è in forma di giacchiùs nei confronti dell'assessore Mattei; il quale, essendo evidentemente dotato di un minimo di raziocinio, ha riconosciuto che il CPA, nonostante la continua e becera campagna denigratoria orchestrata dal Donzelli e dagli amichetti suoi di Aziongiovinòtti e di Casaggì (il Centro sociale di destra -ROTFL- noto soprattutto per essere il principale imbrattatore di muri dell'intero territorio comunale), è un patrimonio di questa città, sotto ogni aspetto. E non sarà certamente un caso se, al sabato sera, i ragazzi e le ragazze fanno letteralmente a gomitate per entrarvi, mentre via Maruffi rimane desolatamente tranquilla e vuota. Via Maruffi non sarà mai un problema di ordine pubblico, dato che l'unica cosa di pubblico che ricorda è un cimitero.
L'interpellanza? La solita zuppa. Ricorda come al CPA "siano stati individuati personaggi del mondo dell’antagonismo già arrestati in varie inchieste giudiziarie italiane"; la solita, stantìa strategia fascistellante che consiste nell'associare l'antagonismo al terrorismo. Ma il massimo, questa volta, il Donzelli lo dà con la somministrazione: "Senza contare che nel centro sociale vengono organizzate feste con somministrazione di bevande ed intrattenimento musicale, nonostante l’assenza di qualsiasi tipo di autorizzazione e licenza, che poi vengono perfino pubblicizzate sulla stampa cittadina". Segue la consueta richiesta di sopralluogo in via di Villamagna al n° 27 (ancora non l'ha capito che il CPA è al numero 27A) ai fini di regolarizzare questa illegittima usurpazione.
C'è invece, a questo punto, seriamente da chiedersi che cosa venga quotidianamente somministrato a Giovanni Donzelli. Quale sostanza psicotropa, quale misteriosa pozione, o più semplicemente quale comunissima polverina che tanto gira nei localini trèndi che gli garbano tanto. Eppure i tipini del genere non sono nuovi a clamorosi scivoloni: ce lo ricorda ad esempio un suo certo compagnuccio di partito, tale Prosperini Pierbarbagianni. Quello che si proponeva come flagello dei centri sociali. Vedi, Donzellon de' Donzelloni, cosa succede a flagellare un po' troppo: si fa come i pifferi di montagna, che partirono per sonare e tornarono sonati. La somministrazione. A meno che, con tale termine, il Donzelli non si ripeta in trance: so' ministro...so' ministro...so' ministro...
Occhiale inforcato sul capo, abbronzato, aspetto da Colle Bereto semovente o da Isola de' Famosi al Rifrullo; un vero gggiòvane degli anni zero. Come zero, appunto, è generalmente cacato in questa città, a parte qualche volta in cui rimedia delle figure di guano -pardon, di guame- qua e là unite a qualche lecca. Però lui ci ha le interpellanze. Interpella a un ritmo che ricorda da vicino i famosi telegrammi di Saragat; e perlomeno l'80% per cento di tali interpellanze donzelliane riguarda il CPA. Un'ossessione che potrebbe e dovrebbe essere studiata ammodino da uno psicanalista, tanto riporta chiaramente a un rapporto di Lieben-Hasse. Ci tenta in tutti i modi: raccoglie firme, comunica alla stampa e, va da sé, interpella. Pare però che la Settimana Enigmistica si sia ispirata a lui per l'Agente Zero, risultati Zero.
L'ultima interpellanza donzelliana concerne, incredibile dictu, il CPA. Non lo avreste mai detto, eh? Stavolta è in forma di giacchiùs nei confronti dell'assessore Mattei; il quale, essendo evidentemente dotato di un minimo di raziocinio, ha riconosciuto che il CPA, nonostante la continua e becera campagna denigratoria orchestrata dal Donzelli e dagli amichetti suoi di Aziongiovinòtti e di Casaggì (il Centro sociale di destra -ROTFL- noto soprattutto per essere il principale imbrattatore di muri dell'intero territorio comunale), è un patrimonio di questa città, sotto ogni aspetto. E non sarà certamente un caso se, al sabato sera, i ragazzi e le ragazze fanno letteralmente a gomitate per entrarvi, mentre via Maruffi rimane desolatamente tranquilla e vuota. Via Maruffi non sarà mai un problema di ordine pubblico, dato che l'unica cosa di pubblico che ricorda è un cimitero.
L'interpellanza? La solita zuppa. Ricorda come al CPA "siano stati individuati personaggi del mondo dell’antagonismo già arrestati in varie inchieste giudiziarie italiane"; la solita, stantìa strategia fascistellante che consiste nell'associare l'antagonismo al terrorismo. Ma il massimo, questa volta, il Donzelli lo dà con la somministrazione: "Senza contare che nel centro sociale vengono organizzate feste con somministrazione di bevande ed intrattenimento musicale, nonostante l’assenza di qualsiasi tipo di autorizzazione e licenza, che poi vengono perfino pubblicizzate sulla stampa cittadina". Segue la consueta richiesta di sopralluogo in via di Villamagna al n° 27 (ancora non l'ha capito che il CPA è al numero 27A) ai fini di regolarizzare questa illegittima usurpazione.
C'è invece, a questo punto, seriamente da chiedersi che cosa venga quotidianamente somministrato a Giovanni Donzelli. Quale sostanza psicotropa, quale misteriosa pozione, o più semplicemente quale comunissima polverina che tanto gira nei localini trèndi che gli garbano tanto. Eppure i tipini del genere non sono nuovi a clamorosi scivoloni: ce lo ricorda ad esempio un suo certo compagnuccio di partito, tale Prosperini Pierbarbagianni. Quello che si proponeva come flagello dei centri sociali. Vedi, Donzellon de' Donzelloni, cosa succede a flagellare un po' troppo: si fa come i pifferi di montagna, che partirono per sonare e tornarono sonati. La somministrazione. A meno che, con tale termine, il Donzelli non si ripeta in trance: so' ministro...so' ministro...so' ministro...