sabato 30 aprile 2011

Il Berluschino


Oramail il signore che vedete qui nella foto, podestà di questa città, ha assunto perfettamente anche il linguaggio di Silvio Berlusconi; la visitina che gli ha fatto a casa deve averlo davvero colpito nel profondo, qualcosa che gli deve aver schiuso un mondo che, del resto e miliardi a parte, era ampiamente prevedibile. Dalle prossime elezioni (ma elezioni d'icchéne...?!?) la "destra" cittadina può tranquillamente darsi alle gite di piacere al mare o ai monti; comunque vada, questa città sarà amministrata dalla vera "destra moderna", mediatica, accattivante e totalmente superficiale e vuota. La trasformazione naturale, previa rottamazione, del cosiddetto "Partito Democratico".

Qualche giorno fa, Matteo Renzi ha fatto distribuire, allegandolo ad una rivista cittadina distribuita gratuitamente in tutti i quartieri, il classico ed elegante opuscoletto glorificatore della propria amministrazione; ai primi due punti, lo sgombero forzato del Mercatino Etnico e quello dell'ex ospedale pediatrico Mayer. Il tutto, naturalmente, condito con le consuete ciance a base di "integrazione senza assistenzialismo"; come dire, il buon giorno si vede davvero dal mattino. Ma è in questi giorni che sta veramente esprimendosi al massimo delle sue possibilità, che ha finalmente raggiunto la propria maturità di Berluschino. Un fuoco di fila: dichiarazioni forcaiole che comunque non spetterebbero al sindaco di una città non coinvolta nei fatti, invettive antisindacali, inviti ai principini.

Avete presente il famoso e atavico luogo comune, quello secondo cui i sindacati hanno rovinato l'Italia? Roba da bar, mi direte; chi non lo ha mai sentito almeno una volta dall'omino al bar mentre sbrodola la brioscia nel cappuccino? Ecco, ora leggete le dichiarazioni di Renzi: sembra quasi di sentirlo già presidente del consiglio, mentre sotto il pataccone governativo American style ripete: "Io sono stato eletto dagl'italiani!"; tutto questo mentre compar Sacconi gli tiene bordone, e Sacconi sapete tutti chi è.

Ma, naturalmente, per un borgomastro così mediatico, non poteva mancare l'invito a quei due che si sono sposati ieri a Londra; del resto, già da giorni gli strabilianti quotidiani cittadini hanno raccontato tutto dei profondi & esclusivi studij che la signorina Middleton ha compiuto in questa città. Confesso che, in questi giorni, mi è venuto quasi quasi da dar ragione almeno per una volta a un altro cavaliere di qualche anno fa, quando diceva Iddio stramaledica gli inglesi. Ci mancavano pure i principini di merda, nel loro breve viaggetto di nozze che durerà un paio d'anni; si tenessero rigorosamente alla larga da questa città. Un loro connazionale degno del massimo rispetto scrisse che saremmo fatti per marciare sulla testa dei re; e invece, attualmente, i re marciano tranquillamente su circa un miliardo di teste di cazzo.

Questa città ha avuto come sindaci: Mario Fabiani, Giorgio La Pira, Piero Bargellini, Elio Gabbuggiani. Mi piglia da miagolare molto amaro a tale pensiero. Rappresentati da un nulla imbellettante, arrogante, salottiero, vuoto. Ma verrà qui' giorno che se ne andranno tutti quanti a calci nel didietro, e ringrazino anche se saranno soltanto quelli e senza pigliarsi cento punti sì, ma di sutura.