venerdì 24 aprile 2015

Tutti i fascisti soffrono della stessa malattia. Contributo pampaleiano al 25 aprile.


Alcuni anni fa girava in rete un simpatico componimento in lingua greca, accompagnato da un paio di video dove veniva recitato. S'intitolava, in lingua originale, 'Ολοι οι φασίστες πάσχουνε από την ίδια αρρώστια; vale a dire "Tutti i fascisti soffrono della stessa malattia". I video, naturalmente, sono scomparsi; per puro caso, vennero però intercettati da qualche parte da un singolare personaggio che si aggira per la rete, un'entità che -si dice- capisca pressoché tutte le lingue del mondo e che, sfruttando questa sua caratteristica, si diverte a giocare ogni sorta di tiri mancini. Il tipo in questione (probabilmente una leggenda metropolitana, va detto), tradusse pure il componimento in questione; e poiché noialtri gatti neri amiamo molto questa sorta di cose, approssimandosi il 25 aprile ho pensato di proporvelo integralmente, addirittura accompagnato dal testo greco. Il suo perfetto adattamento è del resto lampante. 

TUTTI I FASCISTI SOFFRONO DELLA STESSA MALATTIA

Tutti i fascisti soffrono della stessa malattia
e fanno minacce su minacce quando vedono casino.

Fascisti, criptonazisti, figli della Coca Cola,
siete solo dei trafficoni, analfabeti del cazzo.

La nostra storia gloriosa non vi appartiene,
anche se ve la prendete a farvi da stampella.

Tristi maneggioni totalmente ignoranti
della grandiosa e gloriosa storia di questo paese.

Se trafficate merda, non ho nulla in contrario,
ma la mia storia, no, quella non ve la do.

La vostra razza ha colpa di speranze utopiche
e di nerissime pagine della nostra storia.

Non avete dato niente a questo paese,
soltanto vergogna e ignoranza, una fatica sprecata.

Non vi appartiene niente della nostra storia,
siete uguali a degli arnesi da giardiniere.

A mattoni e altra roba, a zappe, a badili,
a legnaccio rozzo, a merda di cavallo.

Vi nascondete dietro lo sguardo violento dell'esercito,
della polizia, della celere, dei fendenti di spada.

E poi andate a nascondervi anche dietro un dito
coi vostri patriottismi comodi come manna.

Siete dei Don Chisciotte decisamente strambi,
e v'inventate cose assurde, nemici da barzelletta.

Vi siete proclamati salvatori del paese,
ma quello che volete è farvi canne sul posto.

Traditori criptonaziSSti, ruffiani analfabeti,
siete i più incapaci, agnellini nell'ovile.

Maiali analfabeti, per me non siete patrioti,
Siete e SSempre SSarete i traditori del popolo.

Io lo so che medicina vi potrebbe guarire,
un bel gambo di carciofo secco ficcato dritto in culo.

Fascisti figli di puttana, vi fotteremo tutti,
vi daremo da mangiare la nostra sborra calda.

Come vi ho detto e ridetto, voi non siete uomini,
siete solo la roba che sta sta nei pozzi neri.

ΟΛΟΙ ΟΙ ΦΑΣΙΣΤΕΣ ΠΑΣΧΟΥΝΕ ΑΠΟ ΤΗΝ ΙΔΙΑ ΑΡΡΩΣΤΙΑ

Όλοι οι φασίστες πάσχουνε από την ίδια αρρώστια
και φοβερίζουν κι απειλούν άμα θα δουν τα ζόρια.

Φασίστες κρυπτοναζιστές, παιδια της Coca Colas
κάπηλος είσαστε λαός, αγράμματος της φόλας.

Η ένδοξη ιστορία μας σάς δεν σας ανήκει
όσο και αν την πέρνετε εσείς γιά δεκανίκι

Άχαρα καπηλεύεστε, χωρίς ευαισθησία
του τόπου την τεράστια κι ένδοξη ιστορία.

Καπηλευθήτε κόπρανα, αντίρρηση δεν έχω
αλλά την ιστoρία μου, άστην δεν την παρέχω.

Η φάρα σας υπεύθυνη γιά ουτοπικές ελπίδες
και γιά της ιστορίας μας τις ολόμαυρες σελίδες.

Τίποτα δεν προσφέρατε σε τούτο δω τον τόπο
μόνο ντροπή και άγνοια, πολύ χαμένο κόπο.

Δέν σας ανήκει τίποτα από την ιστορία,
γιατί εσείς ταυτίζεστε με κήπου εργαλεία.

Με τούβλα κι άλλα υλικά, με τσάπες και αξίνες,
με ξύλα απελέκητα και ζώων καβαλίνες.

Κρύβεστε πίσω απ του στρατού την βίαιη την όψη
Αστυνομία, Ασφάλια και του σπαθιού την κόψη.

Πίσω από το δάχτυλο πάτε γιά να κρυφτήτε,
σε δήθεν πατριωτισμούς, συμφέροντα και πίτες.

Είσαστε Δόν Κιχότιδες μεγάλης παλαβάδας
κι επινοείτε νοσηρά, εχθρούς της φασολάδας.

Αυτοανακηρύσεστε ώς λυτρωτές του τόπου
αλλά αυτό που θέλετε ειν' πίπες επιτόπου.

ΠροδότεΣΣ κρυπτοναζιστές, αγράμματοι ρουφιάνοι
είστε τα πιό ανίκανα, πρόβατα μέσ' στη στάνη.

Αγράμματα γουρούνια μου δεν είστε πατριώτες
είσασταν και θα είσαστε του Έθνους οι προδοτεΣΣ.

Ξέρω εγώ να φάρμακο όπου θα σας γιατρέψει.
Ξερός αγκιναρόδαυλος , στου κώλου σας την μέση.

Φασιστοπουτανόπαιδα, πάντα θα σας γαμούμε
με το καυτό το σπέρμα μας θα σας τροφοδοτούμε

Όπως σας έχω ξαναπεί, δεν είσαστε ανθρώποι,
μόν' είσαστε το υλικό που 'χουνε μέσα οι βόθροι..

venerdì 20 marzo 2015

sabato 7 marzo 2015

Prossima tappa: Malebolge.



Firenze, via Santa Reparata, 4 marzo 2015.

sabato 10 gennaio 2015

Je suis Valentine et Ajesh



Roma. Manifesto pubblicitario per il reclutamento nella Marina Ripa di Meana Militare.

giovedì 8 gennaio 2015

Pampa per Charlie.



"Hanno già disegnato dei cazzi dappertutto."

mercoledì 19 novembre 2014

Tramonto occidentale



Nessuna connotazione geopolitica, storica o di "civiltà".
Si tratta di una semplice e ovvia connotazione astronomica e geografica.
Il sole tramonta a occidente così come sorge a oriente.
Era uno squarcio improvviso; tutto all'intorno, un oceano di nuvole nere.
Era un autunno tiepido e umido che non volgeva da nessuna parte.
Era un luogo mai visitato, o raramente, dalla peste del consueto.
Era una luce abbagliante sopra la città della pioggia e dell'attesa.
 

domenica 16 novembre 2014

Publiacqua: mortale come l'amianto



La Toscana ha 3.700.000 abitanti: essa deve sopportare un carico inquinante idrico pari a quello di circa 12.130.000 abitanti. In parole povere: l'inquinamento subìto e prodotto dalle acque toscane equivale a quello dell'intera Olanda. Di questo abnorme carico inquinante idrico che grava sulla nostra regione, i ¾ sono dovuti all'industria e il resto all'agricoltura.

Chi paga? La tariffa regionale per le grandi utenze (multinazionali, media industria ecc.) è di 0,16 centesimi al metro cubo. Il cittadino, invece, paga a Publiacqua una tariffa di 2,37 euro al metro cubo: come si può vedere, la sproporzione è enorme. Secondo la Legge n° 36 del 5/1/1994 (la cosiddetta “Legge Galli”), però, per il consumo idrico è stata stabilita la seguente priorità: 1) CONSUMO UMANO; 2) Consumo agricolo; 3) Consumo industriale. Come si può vedere, e come è consueto in questo paese, la realtà dei fatti è l'esatto contrario della “legislazione”. Non si tratta di uno stato di diritto, ma di uno stato al rovescio.

A seconda del trattamento chimico e fisico, dell'affinazione e della disinfezione delle acque, esse sono state suddivise in “classi”. Ebbene, in Toscana, l'88% delle acque rientra nella classe “A3”, vale a dire la peggiore. Sono dati provenienti da relazioni ufficiali sullo stato dell'ambiente: come si può vedere, la situazione delle acque toscane è disastrosa. Ciononostante, la cittadinanza paga oro questa schifezza mentre, naturalmente, multinazionali, banche e le “società compartecipate” (che, di fatto, sono involucri vuoti, come Publiacqua) vi lucrano sopra con gli stessi profitti del petrolio.

Basta questo? No, carissima, avvelenata e tartassata cittadinanza toscana. Da circa un mese, infatti, è risaltato fuori un “piccolo” ulteriore problema. In tutta la rete di condutture di Publiacqua, che è la più estesa d'Europa, vi sono circa 225 km di tubature in cemento-amianto. Pensiamo che tutti siate a conoscenza del gravissimo pericolo cancerogeno dell'amianto, o asbesto: le cronache sanitarie e giudiziarie degli ultimi anni ne sono piene. Ebbene: Publiacqua, quella per cui il suo presidente Vannoni (Partito “Democratico”) dichiara “la mia acqua si paga cara e se non la pagate vi si stacca”, fa scorrere l'acqua destinata al “consumo umano” di Firenze, Prato, Pistoia, Empoli e Arezzo attraverso condutture cancerogene.

L'acqua di Publiacqua, quindi, si potrebbe pagare carissima: con la morte. Non ci staccano l'acqua: ci staccano la vita.

E chi ce la stacca? Ce la staccano coloro che veramente stanno dietro Publiacqua, come risulta dal suo bilancio: Monte dei Paschi di Siena, Cassa di Risparmio di Firenze (gruppo Intesa/San Paolo), Banca Popolare di Vicenza, Banca Nazionale del Lavoro, Unicredit e, in doppia quota, di nuovo il Monte dei Paschi di Siena in quanto acquirente dell'ex Banca Toscana. Inoltre, Banca Intesa e lo spagnolo Banco Bilbao Vizcaya Argentaria. La cosiddetta “acqua pubblica” toscana appartiene in realtà a una nutrita banda di banche che si servono dell'involucro “compartecipato” che va sotto il nome di “Publiacqua”. Sarebbe più onesto chiamarlo “Creditacqua”. Da stupirsi? Niente affatto. Tutto questo si chiama capitalismo, e il capitalismo è barbarie.

Per riassumere: Ci forniscono acqua di dubbia qualità (altro che i “fontanelli di alta qualità” tanto strombazzati, senza contare che un solo fontanello made in Renzi ne ha fatti chiudere dieci precedenti). Ce la fanno passare attraverso condutture a base di amianto. Ce la fanno pagare a peso d'oro, però con tutte le facilitazioni del mondo per le multinazionali presenti sul territorio. Si diceva che sui poveri piovono pietre: sbagliato. Sui poveri, in Toscana,


PIOVE AMIANTO.