lunedì 28 gennaio 2013

Della paura anticipata in vita



Speditami da un amico, il grecista Gian Piero Testa, gran gattofilo e umano assolutamente squisito. Scattata in un cimitero veneziano. S'ignora quando e come sia vissuto il signor Costante Spavento, ma s'immagina senza difficoltà l'autentico sadismo dei suoi genitori. Vivere tutta una vita con un nome del genere non dev'essere stato facile, sia che sia avvenuto relativamente di recente, sia secoli fa. La cosa che mi figuro più singolare è che, una volta raggiunta l'eterna pace del sepolcro, almeno di giorno la lapide con quel nome abbia provocato più risate che altro; discorso parecchio diverso, forse, nottetempo. Un tiro mancino, dipendesse da me, lo farei volentieri, però. Un piccolo "criiiiiccccc", due o tre centimetri che che si smuovono, e credo che le risate cesserebbero all'istante riproducendo finalmente tutto il fardello che il nome deve aver comportato. Comunque resta, incancellabile e parte intrinseca dell'essere vivente, lo Spavento Costante della morte.