lunedì 7 febbraio 2011

Dàirett commiunichèscion


Una curva evidentemente pericolosa e un muro minacciosamente solido, o solidamente minaccioso; in questi tempi moderni, senz'altro, la reazione più comune sarebbe quella di aprire una pagina Facebook dedicata alla cosa. Invece l'anonimo autore di questa scritta ha scelto la cara, vecchia comunicazione diretta: ha preso un barattolo di vernice, o una bomboletta spray, e s'è dato da fare. Il risultato è sorprendente, visto che da quel posto, assieme all'amico Sussi, passo non dico tutti i giorni ma quasi: la gente vede la scritta, rallenta, esegue correttamente la curva e evita d'andare a spiaccicarsi in quel muro che sembra fatto apposta, all'incrocio tra due strade i cui nomi formano un delizioso contrasto: via della Quiete e via del Chiuso dei Pazzi (che sembra un modo elegante per dedicare una strada a un manicomio, mi verrebbe da pensare).

Sterza; però misterioso e inquietante è quel Dio, senz'altra specificazione, che si legge, in piccolo, più sotto. Gli scenari possibili sono molteplici. L'autore della scritta potrebbe essersi accorto di un Gasolone che gli veniva implacabile addosso, non avendo fatto ancora in tempo a leggere la scritta neonata. L'ultimo urlo accorato, e fors'anche l'ultimo moccolo prima del fatale impatto (come si potrebbe evincere dalla "M" appena accennata). Oppure si potrebbe trattare di un filosofico (ed anche condivisibile) invito al Padreterno ad operare finalmente una svolta, visto che la sua azione, in tutti questi eoni, non ha portato a gran ché. Sterza, Dio!, insomma. Risulta purtroppo totalmente illeggibile la scritta che accompagnava lo sterza; ad ogni modo, un mirabile esempio di come la comunicazione urbana obbedisca fondamentalmente a canoni secolari, per non dire millenari.